"Vi odio", poi gli sputi e i calci. Denunciata la prof anti-polizia

Dopo gli scontri tra centri sociali e polizia a Padova, fermata una manifestante: è una prof di matematica. Salvini: "Ma può insegnare?"

"Vi odio", poi gli sputi e i calci. Denunciata la prof anti-polizia

Un nuovo caso, dopo quello della maestra di Torino ripresa dalle telecamere mentre insulta gli agenti in piazza: "Siete vigliacchi, dovete morire", urlava Lavinia Flavia Cassaro circa un anno fa. Nemmeno dodici mesi dopo, la storia si ripete: un'altra manifestazione antifascista, stavolta a Padova, e un'altra insegnante nella bufera per aver sputato e insultato agli uomini in divisa.

Questa volta si tratta di Maria Giachi, professoressa supplente di matematica e fisica all'istituto Alberti di Abano Terme. Ha 30 anni e, scrive il Corriere, sarebbe una attivista del comitato "Non una di meno" e del movimento "Lotta per la casa". Inoltre, secondo il Gazzettino, "partecipa alle iniziative della Marzolo Occupata, ex centro sociale Gramigna".

La prof, riportano i quotidiani locali, risulta denunciata a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale dopo i fatti di venerdì sera, quando un corteo di centri sociali è sceso in piazza contro la manifestazione anti-abortista di Forza Nuova. Tra centri sociali e polizia si è arrivati allo scontro (video). Il bollettino della serata parla di due manifestanti feriti e due fermati, tra cui proprio la Giachi. È accusata - scrive il Gazzettino - di aver "scalciato e sputato verso le forze dell'ordine". Non solo. Come riporta il Mattino di Padova, durante le cariche della polizia al corteo antifascista avrebbe gridato "vi odio": "Ha spuntato in faccia al maresciallo dei carabinieri Giancarlo Merli e sferrato calci qua e là, prima di venire chiusa in una volante e accompagnata in Questura".

"Sono state tirate in ballo troppe questioni – ha detto lei al Corriere - a breve scriverò una lettera di mio pugno e renderò pubblica la mia posizione. Per il momento preferisco non rilasciare dichiarazioni. Questa mattina (ieri, ndr) ho fatto lezione e continuerò a svolgere il mio lavoro". Il suo caso, però, è già diventato nazionale. Non solo l'Ufficio scolastico provinciale ha aperto una indagine interna ("Faremo tutte le verifiche del caso", dice il provveditore Roberto Natale), ma sia l'assessore veneto Elena Donazzan che Matteo Salvini hanno puntato il dito contro "atteggiamenti" che "sono incompatibili con il ruolo di insegnante".

Duro anche il ministro dell'Interno. "Ha insultato la polizia, insieme alla compagna, e per questo ha rimediato una denuncia - attacca Salvini - La signora, già nota alle Forze dell’Ordine e attiva nei centri sociali di Padova, è anche insegnante di matematica in una scuola di Abano Terme. Sono sbalordito: una persona del genere può fare l’educatrice? Cosa dirà in classe? Pochi giorni fa era stata pizzicata mentre imbrattava con dello spray alcuni muri del centro cittadino.

La scuola di questa signora ha avviato un’indagine interna: io colgo l’occasione per esprimere solidarietà e stima alle nostre Forze dell’Ordine. Nessuno può permettersi di insultare le nostre donne e uomini in divisa".

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