"Siete vigliacchi, dovete morire". Licenziata la maestra anti-polizia

La decisione dell'ufficio scolastico regionale del Piemonte. Lavinia Flavia Cassaro aveva augurato la morte agli agenti durante una manifestazione antifascista a Torino

"Siete vigliacchi, dovete morire". Licenziata la maestra anti-polizia

Alla fine l'hanno licenziata. Lavinia Flavia Cassaro, rinominata la "cattiva maestra" di Torino, è stata rimossa dall'insegnamento. La decisione, riporta La Stampa, è stata presa dall'ufficio scolastico regionale una settimana fa, il 7 giugno. A nulla è servita la difesa della Cassaro, ripresa dalle telecamere mentre il 22 febbraio scorso durante una manifestazione antifascista inveiva contro i poliziotti schierati in divisa antisommossa.

"Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire", gridava la Cassaro agli agenti di fronte alle telecamere, incurante del ruolo educativo che svolgeva nei confronti dei bambini in classe. Docente all'Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci di Torino, scuola elementare nella periferia Nord della città, la 38enne di Piazza Amerina (Enna) si era trasferita a Torino dopo qualche tempo passato a Bologna. Nel capoluogo torinese si è distinta per la partecipazione a incontri di No Tav, No Muos, antagonisti e antifascisti in genere. "La giovane è componente del centro sociale Gabrio", ci spiegava un agente che ne aveva seguito da vicino le mosse. "La digos la conosce molto bene e non va presentata come una professoressa impazzita durante un corteo". Tra le sue attività "occupazioni, imbrattamenti e manifestazioni di piazza".

Dopo gli insuli in piazza, le spiegazioni sul perché non è sbagliato augurare la morte agli agenti ("stanno difendendo i fascisti") e le successive interviste in cui augurava "la morte al sistema fascista che i poliziotti stanno difendendo", sulla maestra si era scatenato un vero e proprio putiferio. Matteo Renzi era arrivato a chiderne ufficialmente il licenziamento. E Valeria Fedeli, allora ministro dell'Istruzione, aveva annunciato l'avvio del procedimento da parte del ufficio regionale scolastico piemontese.

La Cassaro, poi indagata anche dalla Procura su segnalazione della Digos, era certa del suo licenziamento: "Così voi tutti vi sentirete più sicuri senza la maestra cattiva e loro avranno una scusa per cacciarmi dal sistema scolastico. Avrete la mia testa e sarete tutti felici e contenti", diceva al Corriere. E così è stato.

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