"Voi siete dei pazzi". Si sarebbe conclusa con Giovanni Tria che se ne va urlando la riunione notturna a Palazzo Chigi in cui la componente grillina del governo avrebbe bloccato il rinnovo del vicedirettore generale della Banca d'Italia, Signorini.
A raccontare il retroscena è il Corriere che parla di un duro scontro tra il titolare dell'Economia e il M5S partito dal veto imposto da Luigi Di Maio a una figura - spiega ancora il quotidiano di via Solferino - troppo contraria alle misure volute dai Cinque Stelle. Pare che il premier Giuseppe Conte abbia tentato di far da paciere: "Siamo qui per cambiare le cose, e per cambiare a volte si va per tentativi". A quel punto il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti avrebbe replicato: "Ah sì? E se scoppia la rivoluzione, che facciamo: andiamo avanti per tentativi?".
Il malumore nella maggioranza sarebbe palpabile: "Sarebbe da matti restare con questi matti fino alla prossima Finanziaria", avrebbe sibilato un ministro del Carroccio. La Lega sarebbe irritata anche dalla "melina" del Movimento 5 Stelle sul caso Diciotti e sul voto in Senato. E dalla questione Tav. "La carica rivoluzionaria finisce ogni sera quando finiscono i tiggì", avrebbe criticato un altro ministro leghista.
Intanto il ministro dell'Economia esclude una nuova patrimoniale. "Sarebbe una mossa suicida per il quadro economico", ha detto a La Stampa, "È una cosa senza senso. Un po' di solidarietà nazionale sarebbe utile quando si parla del futuro dell'economia".
E cerca di smorzare i toni, sia nei confronti della Francia ("Una incomprensione passeggera dovuta a difficoltà di comunicazione", dice), sia sulla Torino-Lione ("Dobbiamo dimostrare di essere affidabili e ristabilire la fiducia nei confronti dell'Italia, la fiducia dei cittadini e degli investitori italiani e stranieri"). Ma sotto le dichiarazioni distensive, covano nuove tensioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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