Non ci sono status che tengano. Nemmeno essere uno sportivo di successo basta per essere al sicuro. Se vivi in Russia la longa manus del regime ti può raggiungere comunque, al primo passo falso, reale, presunto o pretestuoso che sia. E così la stella dell'hockey su ghiaccio Ivan Fedotov rischia grosso, addirittura di finire a combattere in Ucraina. La sua colpa? L'aver firmato un contratto con i Philadelphia Flyers della National Hockey League americana gli è costata l'accusa di diserzione per essersi sottratto al servizio militare perché tesserato per la squadra dell'esercito.
Fedotov non è un Carneade dello sport, tutt'altro. Il 25enne è il portiere del Cska Mosca campione di Russia, e della nazionale. Le sue prestazioni hanno attirato l'interesse della ricca e prestigiosa lega americana con tanto di contratto firmato mesi fa. Ma il matrimonio non s'ha da fare perché per il Cremlino Ivan è formalmente un militare. Il Cska è di fatto la squadra dell'esercito russo e ogni suo tesserato deve rispettare obblighi particolari. E quindi niente espatrio. Anzi, la polizia, su ordine dell'ufficio militare, ha dato il via a una vera e propria caccia all'uomo e il giocatore è stato arrestato a San Pietroburgo. Dopo diverse ore passate all'ufficio di registrazione e arruolamento militare, è stato ricoverato in ospedale probabilmente a causa di un malore.
Al di là delle minacce e delle sicure pressioni subite, quasi certamente Fedotov riuscirà ad evitare la partenza per il fronte ma il suo sogno di giocare negli Stati Uniti si è interrotto ancora prima di cominciare. Per risolvere il contratto che lo lega al Cska infatti servirebbe una dispensa speciale che, naturalmente, non gli è stata e non gli sarà concessa. A due giorni dall'inizio del processo nei confronti di Brittney Griner, stella basket Usa arrestata in Russia con l'accusa di spaccio di stupefacenti perché trovata in possesso di uno spray alla cannabis (e in detenzione preventiva da febbraio), un altro episodio che alimenta la crisi diplomatica tra Stati Uniti e Russia. Come se la tensione non fosse già a livelli massimi. Se per la Griner si sono mosse le alte sfere della diplomazia e si ipotizza un possibile scambio di prigionieri con un trafficante d'armi russo, per Fedotov si sta muovendo la National Hockey League, soprattutto per tutelare gli altri atleti russi che giocano in America. La Lega Hockey ha raccomandato a tutti di non far ritorno in patria per evitare rischi.
E non si tratta solo di ragioni economiche, con contratti da decine di milioni di dollari che ballano. Quanto accaduto a Fedotov dimostra che nella Russia di Putin nessuno, nemmeno un campione, può davvero sentirsi al sicuro.
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