Alessandro Di Battista torna all'attacco. Si schiera al fianco di Julian Assange, oggi arrestato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, e invita anche l'esecutivo gialloverde a schierarsi al suo fianco. "Altrimenti - scrive l'ex deputato pentastellato - non ci sarà alcuna differenza con gli scendiletto degli americani che ci hanno governato negli ultimi trent'anni". Lo fa con un post durissimo su Facebook che farà sicuramente discutere acuendo le fratture interne al Movimento 5 Stelle.
L'intervento a gamba tesa
"C'è chi fa finta di difendere la libertà di stampa ma in realtà difende soltanto editori senza scrupoli e osceni finanziamenti pubblici". Di Battista non usa mezzi termini. E va giù pesantissimo anche contro i quotidiani. "Costoro non sono giornalisti ma 'sicari' della libertà di informazione - tuona su Facebook - si stracciano le vesti se li accusi di prostituzione intellettuale, organizzano ipocrite manifestazioni a difesa della libertà di espressione quando l'unica cosa che gli interessa è la libertà di mentire - continua - non sono Giornalisti ma esponenti politici che neppure hanno la decenza di presentarsi alle elezioni". Poi incalza: "Volete sapere chi sono? Volete i loro nomi e cognomi? Sono tutti coloro che non difenderanno un patriota dell'umanità come Assange".
La sfida al governo Conte
Nel post pubblicato oggi su Facebook, Di Battista non se la prende solo con i giornalisti ma entra anche a gamba tesa sul governo Conte suggerendo di "mettere in campo ogni iniziativa possibile a sostegno di Assange, della sua libertà e della libertà di WikiLeaks", ritenuta "un'organizzazione
alla quale, tutti quanti, dobbiamo moltissimo". "Altrimenti - conclude - non ci sarà alcuna differenza con gli scendiletto degli americani che ci hanno governato negli ultimi trent'anni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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