Zelensky e il tavolo della pace: "Impossibile escludere Kiev"

I timori del presidente dopo i contatti Trump-Putin. Tajani a Lavrov: "L'Italia non è nemica di nessuno"

Zelensky e il tavolo della pace: "Impossibile escludere Kiev"
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Volodymyr Zelensky inizia ad avere paura: non di perdere il conflitto, ma di non trovare la sua sedia al tavolo negoziale. Venerdì sia Donald Trump sia Vladimir Putin erano stati molto chiari nell'assumersi la paternità di qualsiasi futura trattativa per chiudere la partita.

Il presidente ucraino, che aveva sottolineato come i colloqui di pace con la Russia non potrebbero avere risultati reali senza Kiev, è tornato sull'argomento al termine del bilaterale con l'omologa moldava Maia Sandu. «Prima di ogni incontro, qualunque esso sia, dobbiamo stabilire un formato sulla carta: come possiamo raggiungere una pace giusta?». L'altra grana che Zelensky si troverà costretto ad affrontare, e che secondo alcuni analisti potrebbe costringerlo ad alzare bandiera bianca, riguarda il possibile congelamento per tre mesi degli aiuti militari da Washington, ventilato dal nuovo segretario di Stato Marco Rubio, che valuta anche la sospensione d'ingresso negli Usa dei migranti ucraini. Il leader di Kiev dice che «senza gli Stati Uniti le garanzie europee non basteranno», e in settimana firmerà il discusso decreto per abbassare l'età di mobilitazione a 18 anni. In un contesto di tensioni energetiche in Transnistria, Zelensky ha offerto alla Sandu invio di carbone a titolo gratuito per far fronte ai problemi causati dal blocco di Kiev al gas verso l'Europa.

Dal possibile tavolo delle trattative, venerdì il ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov aveva escluso l'Italia, definendola una potenza ostile. Per l'omologo italiano Antonio Tajani «l'Italia non è nemica di nessuno. Siamo costruttori di pace e non in guerra con la Russia. Difendiamo il diritto dell'Ucraina a essere uno Stato indipendente». Sulla stessa posizione il vice-premier Matteo Salvini: «Se ci sarà un tavolo per la pace, l'Italia sarà presente, con tutto rispetto per le idee altrui». Ai colloqui invece potrebbe partecipare il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, su espressa richiesta di Putin. Oggi l'ultimo dittatore d'Europa è alle prese con la farsa delle presidenziali. Al potere dal 1994, si appresta a ottenere il settimo mandato nel voto anticipato a gennaio per ridurre la probabilità di proteste di massa a causa del freddo.

Sul campo tre civili sono rimasti uccisi dopo un bombardato ucraino a Oleshky, città del Kherson controllata dai russi.

Le forze di difesa ucraine hanno abbattuto due missili guidati, lanciati dalle navi russe del Mar Nero, e 46 droni Shahed su 61. Le truppe di Mosca hanno sconfitto diverse brigate ucraine nel Kursk, ma perso terreno a Pokrovsk (Donetsk).

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