"Scellerato", "Crea solo sfiducia" L'assalto giallorosso a Salvini

Dopo il sì al processo su Open Arms, da Conte e Zingaretti partono gli insulti al leader della Lega. E lo accusano di "negazionismo"

"Scellerato", "Crea solo sfiducia" L'assalto giallorosso a Salvini

È partito il fuoco incrociato contro il leader della Lega Matteo Salvini, ora preso d'assalto dalle principali forze politiche che compongono la maggioranza di governo: il primo a passare all'attacco è stato il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, seguito a ruota dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Probabilmente indispettito dal duro intervento dell'ex vicepremier, che giovedì scorso, mentre si discuteva sull’autorizzazione a procedere per la vicenda Open Arms, non ha mancato di scagliarsi anche contro la Regione Lazio ricordando la vicenda delle mascherine costate 14 milioni di euro di soldi pubblici e mai arrivate, il capo dei dem ha approfittato di un'intervista rilasciata a "Fanpage" per pungolare l'avversario politico.

Dopo aver ribadito l'importanza di rispettare le norme anticontagio anche in questi giorni, Zingaretti si scaglia contro Matteo Salvini, colpevole di essersi presentato al convegno "Covid-19 tra informazione, scienza e diritto" organizzato nella sala della biblioteca del Senato da Vittorio Sgarbi senza indossare la mascherina.

"Ci sono tre cose semplici che bisogna fare: mascherina, distanza di sicurezza e igiene delle mani", predica Zingaretti. Per rafforzare il suo monito, nelle ultime ore il governatore e segretario del Pd ha addirittura postato sulla propria pagina Facebook una vecchia foto di inzio 900, quando il mondo stava invece affrontando l'Influenza spagnola, invero con ben altri numeri.

Quindi arriva il velato attacco a Salvini, scagliato tramite i microfoni di "Fanpage". "Il tema oggi è non far rialzare la curva. E quindi continuare a dire a tutti, contro gli scellerati che per farsi pubblicità si tolgono la mascherina, che ci sono tre cose semplici che bisogna fare: mascherina, distanza di sicurezza e igiene delle mani", dice infatti il segretario del Pd, il quale invece, all'inizio della pandemia, ostentava sicumera partecipando all'aperitivo organizzato dal Partito Democratico Metropolitano milanese in occasione di #Milanononsiferma. Insomma, dall'evento di febbraio sui Navigli, Zingaretti è passato alla massima prudenza e bacchetta chi non si allinea ad essa.

L'intervista si sposta poi sul tema migranti, dibattutissimo in questi giorni, considerati i continui arrivi a Lampedusa ed i molti soggetti risultati positivi al Covid-19. "Il famoso memorandum va riscritto e il Partito democratico ha anche chiesto che questo venga fatto in breve tempo", chiarisce Zingaretti, riferendosi al trattato con la Libia. "Ma io credo una cosa: quando in Paese c'è un tema di diritti umani, andarsene via facendo finta che così si risolve il problema è sempre sbagliato. E l'atteggiamento che bisogna casomai avere è spingere la comunità internazionale, l'Europa, a essere ancora più protagonisti per condizionare quello che sta accadendo in quel Paese", aggiunge. "La nostra filosofia è questa: nessuna arrendevolezza o occhi chiusi. Anzi, spingere l'Europa a promuovere corridoi umanitari, quote di accoglienza, chiamare l'Onu. Anche rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi, quando si è sparato a dei migranti. Ma tutto questo richiede protagonismo".

Il primo pensiero di Zingaretti, adesso, è per i giovani, che dovranno affrontare le terribili conseguenze della pandemia. "Investire nella scuola, nella conoscenza, nella formazione, è parte di un investimento nel futuro del Paese", spiega. "E accanto a questo bisogna poi fare delle scelte radicali: potrà sembrare banale, ma ce ne siamo accorti nel periodo del lockdown. Il diritto alla connessione, tema sul quale tutti ridevano, è invece un grande tema: non dobbiamo permettere nuove forme di discriminazione, per cui c'è chi può connettersi e chi no. Non a caso le linee del Recovery Fund sono la digitalizzazione dei sistemi Paese, la green economy e l'inclusione sociale".

Ad attaccare il leader della Lega, reo di "alimentare la sfiducia degli italiani" anche il premier Giuseppe Conte, che nel corso di un'intervista concessa a "Dire", ha dichiarato:"Certi atteggiamenti 'negazionisti' si pongono oggettivamente contro l'interesse nazionale e rischiano maldestramente di disintegrare la fiducia degli italiani nell'Europa. Trovo grave che si alimenti strumentalmente un clima di sfiducia che non trova corrispondenza nella realtà".

Raggiunto da "Agi", il leader del Carroccio non è apparso particolarmente toccato dagli strali nei suoi confronti. In merito alle dichiarazioni del segretario del Pd ha infatti commentato: "Non ho tempo da perdere con Zingaretti".

Poi la stoccata: "Zingaretti farebbe bene a non fare battute sulle mascherine. Ci sono scellerati che usano soldi pubblici per comprare mascherine fantasma e infatti sono in fondo alle classifiche di gradimento dei cittadini".

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