La polizia: "Saviano non doveva avere la scorta"

"Sull’assegnazione alla scorta a Saviano, il nostro parere fu negativo", lo rivela il capo della Squadra Mobile di Napoli Vittorio Pisani. "Il libro ha avuto un peso mediatico eccessivo rispetto al valore che ha per noi addetti ai lavori"

La polizia: "Saviano non doveva avere la scorta"

Milano - "Sull’assegnazione alla scorta a Saviano, il nostro parere fu negativo". Lo rivela, in un’intervista al Corriere della Sera Magazine, il capo della Squadra Mobile di Napoli, Vittorio Pisani, continua parlando al magazine che uscirà giovedì prossimo. A proposito della scorta assegnata tre anni fa all’autore di Gomorra, Pisani racconta: "A noi della Mobile fu data la delega per riscontrare quel che Saviano aveva raccontato a proposito delle minacce ricevute. Dopo gli accertamenti demmo parere negativo sull’assegnazione della scorta". "Resto perplesso - aggiunge - quando vedo scortate persone che hanno fatto meno di tantissimi poliziotti, carabinieri, magistrati e giornalisti che combattono la camorra da anni".

Il libro: "Peso mediatico eccessivo" E sul bel best seller tradotto in 43 Paesi, il capo della Mobile dice: "Il libro ha avuto un peso mediatico eccessivo rispetto al valore che ha per noi addetti ai lavori". Secondo il capo della squadra mobile per rapportarsi alla criminalità organizzata bisogna rispettare "delle regole deontologiche" e soprattutto cercare di non dare "un’immagine eroica della lotta alla criminalità" perchè "la lotta alla criminalità è una cosa normale. A cui tutti possono partecipare".

Diventato a soli trent’anni capo della omicidi di Napoli, a Magazine Pisani dice la sua anche sulle intercettazioni, di cui invita a considerare l’enorme importanza ai fini delle indagini. "Sono perplesso dal fatto che per autorizzare un’intercettazione ci debbano essere gravi indizi di colpevolezza", spiega.

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