Margherita Enrico
Quando ha pensato di proiettare sugli schermi cinematografici di tutto il mondo i paesaggi i borghi e i colori della Liguria l'hanno presa per visionaria. E invece Alessandra Bergero, 43 anni, (direttrice della Italian Riviera-Alpi del Mare Film Commission della provincia di Savona) regista e produttrice di numerosi film e video, organizzatrice di importantissimi eventi speciali, ci è riuscita. Grazie alla sua bravura da parecchi giorni ormai la Riviera di Ponente è diventata lo scenario del film fantasy «Inkheart» (cuore d'inchiostro) prodotto dalla New Line Cinema, una delle più importanti compagnie di produzione americane. Tratto dal romanzo di Cornelia Funke (produttrice del film) «Cuore d'inchiostro» è un'avventura immaginaria senza tempo, incentrata su Maggie, una ragazzina il cui padre ha l'abilità segreta, quando legge ad alta voce, di trasferire i personaggi dai libri alla realtà. Una storia fantastica che acquista maggior valore per la bravura del regista Ian Softley, e di alcuni degli interpreti principali: Brandon Fraser, Helen Mirren e Eliza Bennet.
«Abbiamo scattato migliaia di fotografie, valutato decine di location effettuato sopralluoghi sul posto per diversi mesi - precisa Alessandra Bergero, fino a quando si è finalmente riusciti ad arrivare alla selezione che ha soddisfatto le esigenze produttive»
Perché la Liguria?
«Perché la storia di Cornelia Funke è ambientata interamente nelle nostre zone, dove ha passato un periodo di vacanza e di cui si è innamorata. Dopo aver letto attentamente il libro e la sceneggiatura, abbiamo procurato al regista Ian Sofltley e allo scenografo Johhn Beard un archivio di circa 5000 fotografie del Ponente Ligure. Da qui l'idea di girare gli esterni del film. Gli interni invece li avrebbero dovuti girare in Inghilterra e io non ero tanto d'accordo»
Perché?
«Perché le nostre location avrebbero potuto contribuire a rendere più reali questi luoghi immaginari. Ho proposto quest'idea alla produzione e così paesi dimenticati come Balestrino, vicoli e portici di pietra medievali di Albenga e Laigueglia, gole rocciose di montagna e litorali della Liguria sono diventati l'ambientazione del film, dove in questi giorni una troupe di 350 persone sta lavorando a ritmi serrati nelle riprese»
Ospitare una produzione cinematografica così importante avrà sicuramente dei risvolti positivi sul territorio.
«Significa soprattutto acquisire una serie di vantaggi e benefici correlati, che derivano dall'attività di ripresa. L'occupazione degli alberghi, da parte delle numerosissima troupe, l'incremento delle attività commerciali come ristoranti, bar e negozi (un negozio di abbigliamento di Alassio è stato praticamente svuotato), la creazione di nuovo lavoro per gli artigiani del luogo (falegnami, elettricisti, imbianchini, muratori) impegnati nella costruzione dei set, sta avendo un'influenza molto positiva. In più si crea e si rafforza il turismo».
Il fenomeno del cineturismo
«Esattamente. Il cinema può aiutare, sostenere e in qualche modo anche orientare i percorsi e le scelte della destinazione turistica.
Un esempio
«Le location del Codice da Vinci, la terrazza del Commissario Montalbano, il castello di Elisa di Rivaombrosa, luoghi sconosciuti o dimenticati, oggi sono tra le destinazioni preferite di numerosi turisti. Sicuramente anche la Liguria beneficerà di riflesso della ricaduta economica diretta e del forte ritorno economico provocato da Cuore d'inchiostro».
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