Preferenziali aperte alle due ruote: provvedimento da adottare in fretta

Il «popolo delle due ruote» prende coraggio dopo le timide aperture del vicesindaco Mauro Cutrufo e dell’assessore alla Mobilità Sergio Marchi sulla possibilità di consentire a moto e scooter di utilizzare in determinate fasce orarie le corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici e ai taxi. A Roma di problemi del traffico si parla ormai da oltre quarant’anni senza che nessuna amministrazione sia riuscita a ottenere risultati veri. Anzi, agli ingorghi spesso d’inverno si aggiunge l’emergenza-inquinamento.
E allora, dopo i vari inasprimenti della Ztl centrale e la creazione di nuove zone con limitazioni alla circolazione private, si è tentato di tutto: dai blocchi parziali (che fermano solo i veicoli più vecchi (ormai quasi inesistenti) alle targhe alterne oppure, in casi estremi, al blocco totale del traffico. Ma sempre di domenica, quando, cioè, non serve.
Ecco spiegato il motivo dell’enorme proliferazione di mezzi a due ruote: per chi si deve muovere per lavoro in città anche negli orari di punta, non resta che affidarsi allo scooter o alla moto, che consentono di evitare le code e di “infilarsi” ovunque.
Ora, però, il numero di ciclomotori, scooter e moto circolanti ha superato la ragguardevole cifra di 650 mila unità. Un numero, cioè, che qualche problema comincia a darlo. È per questo che il Campidoglio sta studiando il piano di apertura delle strisce gialle alle due ruote, che dovrà essere portato prima in giunta e poi in Consiglio. Sull’ipotesi, intanto, la città si divide e con essa, anche le associazioni degli utenti e dei consumatori.
Da una parte, c’è chi esulta: «650mila moto e motocicli a Roma potranno finalmente percorrere le corsie preferenziali anche se non tutte». È il caso di Telefono Blu Consumatori, che da anni sostiene questo provvedimento già in atto ad esempio in Inghilterra, favorendo pertanto l’utilizzo di mezzi che occupano meno spazio e arrivano direttamente (facilitando l’utilizzatore) alla destinazione. L’associazione quindi approva la decisione del sindaco e della giunta capitolina (che ancora non è presa ufficialmente, ndr) invitando tutti i grandi Comuni a seguire l’esempio. «Uno strumento che mentre snellisce e facilita il traffico, toglie però opportunità alle amministrazioni di rifilare multe a chi oggi già usa tali percorsi alternativi alla miriade di divieti che stressano gli utenti e aumentano l’inquinamento costringendo a percorsi più lunghi». Così Pierre Orsoni, presidente di Telefono Blu Consumatori, che in una nota «invita i cittadini motociclisti di Roma ad appoggiare inviando email, fax, e facendo pressione presso il Comune perché il provvedimento diventi operativo, in particolare ci attendiamo un plebiscito dalle zone periferiche e dai quartieri ovviamente i più discriminati a raggiungere il centro e comunque i luoghi di interesse pubblico».
Ma c’è anche il fronte del no. «Corsie preferenziali aperte ai motorini? Siamo decisamente contrari alla proposta dell’assessore alla Mobilità, Sergio Marchi. Dopo le scorribande e la sosta sui marciapiedi ora si vuol consentire l’occupazione anche delle corsie riservate agli autobus. Nella Capitale ci sono centinaia di migliaia di mezzi a due ruote e se si vuole rallentare ulteriormente la velocità da lumaca degli autobus questo è il modo migliore». Ne è convinto il segretario dell’Aduc, Primo Mastrantoni.

«A Roma - continua - ci sono 1,9 milioni di autovetture su 2,7 milioni di residenti, una enormità che non si affronta “privatizzando” all’italiana i 103 km di corsie preferenziali, anzi, bisognerebbe aumentarne l’estensione».

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