Il premio svizzero Louis-Jeantet 2019 è andato a Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica e professore ordinario presso l’Università Vita e Salute San Raffaele. Il prestigioso riconoscimento dell’omonima Fondazione viene consegnato annualmente a due ricercatori di spicco che svolgono la propria attività in uno dei paesi membri del Consiglio d’Europa. L’altro vincitore è Botond Roska, direttore e fondatore dell’Istituto di Oftalmologia Clinica e Molecolare a Basilea. Naldini è riconosciuto a livello mondiale come un innovatore della terapia genica per la cura di malattie rarissime del Dna.
Come si legge nel comunicato è stato assegnato a Naldini “Per la sua pionieristica attività di ricerca, che ha portato la terapia genica dal contesto sperimentale alle prime applicazioni cliniche, grazie a cui sono già stati trattati pazienti con diverse malattie genetiche”. La ricerca sperimentale del professore “Continua a proporre nuove e innovative soluzioni per migliorare ulteriormente l’efficacia e la sicurezza della terapia genica, quale l’editing mirato dei geni”. Il fattore maggiormente innovativo è che questi studi sono rivolti alla correzione dei geni e non alla loro sostituzione. Dal 1986, anno della fondazione, sono stati attribuiti premi a 90 ricercatori internazionali, 12 dei quali hanno successivamente vinto il Nobel per la medicina, la chimica o la fisiologia.
Oltre all’importanza del riconoscimento è notevole anche il valore economico del premio ricevuto, 700mila euro da investire principalmente nella ricerca. Una pèiccola parte di questi, circa 60mila, va al vincitore.
Nel 2016 era stato premiato Andrea Ballabio, anche lui direttore di un Istituto Telethon, il Tigem di Napoli. Luigi Naldini si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Torino, e ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università La Sapienza di Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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