Città del Vaticano - In Irlanda non si parla d'altro. Il "Cloyne Report" del 13 luglio scorso, il rapporto della commissione d'inchiesta voluta dal governo sugli abusi ai danni di minori che sarebbero stati commessi da alcuni sacerdoti della diocesi di Cloyne, nel sud del Paese. Il rapporto denunciava anche le presunte "coperture" da parte dell'ex vescovo John Magee. Il governo, attraverso il primo ministro Enda Kenny, il 20 luglio scorso aveva denunciato in parlamento il tentativo della Santa Sede di bloccare l'inchiesta. Oggi arriva la risposta del Vaticano. Dopo aver espresso "orrore e vergogna" per i crimini commessi dai sacerdoti, la Santa Sede sottolinea "che in nessun modo ha ostacolato o tentato d’interferire in alcuna delle indagini sui casi di abuso sessuale sui minori nella diocesi".
Inoltre, "in nessun momento, la Santa Sede ha cercato d’interferire nel diritto irlandese o di intralciare le Autorità civili nell’esercizio delle loro funzioni". Viene respinta anche l’accusa che il Vaticano abbia ostacolato "gli sforzi della Chiesa irlandese nel trattare gli abusi sessuali sui minori commessi dal clero".
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