Come andare in pensione nel 2023. Tutte le possibilità

Per il pensionamento anticipato i lavoratori precoci devono aver versato i contributi previdenziali prima dell’1 gennaio 1996. Tra le possibilità: Opzione Donna, Quota 103 e chi svolge mansioni usuranti

Come andare in pensione nel 2023. Tutte le possibilità
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Sono diverse le possibilità che il lavoratore può sfruttare per andare in pensione rispetto alle normali tempistiche. Attualmente il sistema prevede la pensione di vecchiaia per tutti i lavoratori che abbiano raggiunto 67 anni e un’anzianità contributiva di 20 anni. Questi requisiti sono validi dal 2019. Oppure vi sono alcune opportunità per andare prima in pensione tra cui l‘APE sociale, Quota 103, la pensione anticipata per mansioni usuranti e per i lavoratori precoci. Infine anche Opzione Donna consente di andare in pensione prima del previsto.

La pensione di vecchiaia

Per raggiungere la pensione di vecchiaia oltre al requisito dell’età anagrafica è richiesto anche quello contributivo di 20 anni. Oltre agli anni di lavoro vengono conteggiati i riscatti di laurea, gli accrediti gratuiti del servizio militare, l’indennità di disoccupazione Naspi e il periodo di maternità. Inoltre è possibile utilizzare il cumulo contributivo gratuito per il quale vengono sommati i contributi delle gestioni Inps o presso le casse professionali purché le fasce temporali non coincidano. Sono incluso anche i contributi che sono stati accantonati in paesi all’interno dell’Unione europea o fuori dall’eurozona con convenzione internazionale in materia previdenziale.

La formula anticipata ordinaria e l'isopensione

I lavoratori iscritti alle gestioni INPS possono richiedere la pensione anticipata ordinaria con 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini (2227 settimane) e 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne (2175 settimane). Un’altra alternativa è l’isopensione la quale riguarda le aziende con più di quindici dipendenti che vogliono anticipare la pensione del personale. È valida per il lavoratori che nei sette anni successivi raggiungono i requisiti minimi per il pensionamento dato dalla vecchiaia.

L'APE Sociale

Un'altra misura a disposizione riguarda l’APE Sociale che consente di anticipare la pensione alle categorie deboli. In questo gruppo rientrano disoccupati, disabili per almeno il 74%, caregiver che assistono parenti di primo o secondo grado con handicap o gravi patologie invalidanti e, infine, gli addetti a mansioni gravose. I requisiti per usufruire della misura riguardano l’aver compiuto 63 anni e aver versato almeno 30, 32 o 36 anni di contributi che variano in base alla categoria di appartenenza. Questa misura è stata confermata con la nuova legge di bilancio anche per il 2023.

Lavoratori precoci

I lavoratori precoci sono coloro che hanno iniziato da giovanissimi l'attività lavorativa, per essere riconosciuti tali, devono avere iniziato a versare i contributi previdenziali prima dell’1 gennaio del 1996. È necessario avere versato 41 anni di contributi di cui uno prima del compimento dei 19 anni di età. È richiesto anche lo stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale.

Mansiono usuranti

Alcune tipologie di lavoratori sono addetti alle mansioni usuranti o gravose, queste sono definite nel d.lgs n. 67 2011 e dalla legge di stabilità del 2018. In questo caso i dipendenti che abbiano svolto questa tipologia di incarichi per almeno 78 tra giorni e notti in un anno possono andare in pensione con 35 anni di contributi versati e a 61 anni e 7 mesi se dipendenti oppure a 62 anni e 7 mesi se autonomi. Nel caso in cui il lavoro sia notturno a turni, con un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno le condizioni restano quelle appena citate salvo l’aggiunta di un anno in più sia per dipendenti che autonomi.

Opzione Donna e Quota 103

Un’altra possibilità di pensionamento anticipato riguarda Opzione Donna. Attraverso questa misura è possibile andare in pensione con 35 anni di contributi versati.

Dal 2023 è richiesta l'età di 60 anni per tutte le categorie di lavoratrici sia quelle dipendenti che quelle indipendenti. Un’altra opzione riguarda Quota 103 dove l’età per andare in pensione è fissata a 62 anni di età e 41 anni di anzianità contributiva, la misura è riservata agli iscritti alle gestioni INPS.

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