Arrivano alcuni chiarimenti in merito al bonus mamme. L’Agenzia delle Entrate ha infatti definito alcune specifiche in merito all’inserimento del contributo nel piano di welfare aziendale. Inoltre coloro che trarrebbero maggior beneficio sono le lavoratrici con un reddito lordo che ammonta tra i 3mila e i 4mila euro, il dato è stato evidenziato da un'analisi Fisac Cgil. Ecco tutti gli aggiornamenti sulla misura.
La misura
Il bonus in questione viene erogato nei confronti delle mamme lavoratrici e ha una soglia massima di 250 euro lordi al mese, quindi 30mila euro all’anno. L’incremento in busta paga è di circa 1.770 euro netti per quanto riguarda le retribuzioni lorde a partire da 27.500 euro in su. L’esecutivo ha inoltre predisposto che per il 2024 in via sperimentale le mamme con due o più figli, di cui almeno uno con meno di 10 anni, potranno accedere alla misura. Nel 2025, invece, l’agevolazione sarà dedicata alle mamme con tre o più figli, di cui almeno uno minorenne. Ricordiamo che la misura riguarda tutte le lavoratrici con contratti a tempo indeterminato del pubblico e del privato. Le madri lavoratrici non dovranno preoccuparsi di inoltrare domanda in quanto sarà il datore di lavoro che si occuperà di attivare l’agevolazione. Bisognerà però comunicare all'Inps il numero dei figli e il loro codice fiscale.
Le simulazioni
Il bonus potrebbe subire una trattenuta previdenziale facendo aumentare l'imponibile fiscale e, di conseguenza, l'Irpef da pagare. Con l’incremento del reddito lordo l’Isee per calcolare l'importo dell'Assegno unico e di altre agevolazioni potrebbe lievitare. Vediamo qualche simulazione nel concreto per capire a quanto ammonterebbe la misura. Una madre lavoratrice la quale ha un reddito lordo mensile di 2mila euro con un esonero contributivo di 64 euro otterrà un incremento della retribuzione netta di circa 49 euro, questo comporterà il versamento di 15 euro in più di Irpef. Per coloro che percepiscono 2.500 di reddito lordo mensile la busta paga aumenterà , invece, di 52 euro. Superati i 3mila euro in termini di reddito lordo mensile si otterrà un incremento di 163 euro in busta paga, ammonta invece a 162 euro l’aumento per le mamme che percepiscono più di 4mila euro al mese. Per le lavoratrici con un reddito mensile lordo la busta paga lieviterà di 142 euro. Lo affermano i calcoli Fisac Cgil.
I numeri del bonus e il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate
In quanto alla platea delle aventi diritto le lavoratrici madri del settore privato con almeno tre figli, di cui uno sotto i 18 anni, sono circa 111 mila. Le mamme con due figli, di cui uno con meno di 10 anni, ammontano a poco più di 570 mila. Le madri che lavorano nella Pubblica amministrazione e che percepiscono il bonus sono circa 150-200 mila dipendenti statali. Complessivamente la misura nel 2024 riguarderà quasi 900 mila lavoratrici con figli piccoli. La misura, come specificato dall'Agenzia delle Entrate, rientra nel reddito imponibile.
A questo proposito non si può considerare il bonus mamme nel piano di welfare aziendale. Di conseguenza l’agevolazione non rientra tra i benefit esclusi dalla formazione del reddito di lavoro dipendente nel momento in cui viene data alle donne che rientrano dal congedo di maternità.
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