In merito al ritiro dal lavoro al verificarsi del raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia ci sono differenti opzioni che si distinguono in base alla natura dei dipendenti, se pubblici oppure privati. La Corte di Cassazione si è pronunciata nei confronti di alcuni aspetti specifici inerenti alla materia. Ecco tutte le possibili situazioni in cui può avvenire il licenziamento nel caso in cui sia stata raggiunta l'età pensionabile e siano stati versati i contributi necessari.
La parola alla Cassazione
La Corte di Cassazione si è espressa in merito alla possibilità di licenziamento ad nutum, ovvero libero, una volta che il dipendente ha raggiunto i requisiti per il pensionamento di vecchiaia. Questo perché la legge Fornero prevede un incentivo al trattenimento in servizio che in realtà non implica un divieto di licenziamento prima dei 71 anni, quindi il requisito anagrafico attualmente previsto per la pensione di vecchiaia contributiva. Per quanto riguarda il licenziamento per raggiungimento età pensionabile per dipendenti del settore privato la Cassazione ha stabilito un regime di totale libertà per il datore di lavoro del settore privato che è libero di licenziare il lavoratore dipendente, senza dover dare una motivazione.
Quando il datore non può licenziare
Per quanto riguarda l’impossibilità di licenziamento da parte del datore di lavoro all’interno del settore privato ci sono alcune casistiche da specificare nel caso in cui il soggetto non avesse i requisiti previsti per la pensione di vecchiaia ordinaria. Nella situazione in cui il dipendente abbia maturato tutti gli standard per la pensione anticipata, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, o per qualsiasi altra tipologia di pensionamento diverso dal trattamento di vecchiaia, il datore non potrà licenziare.
La pubblica amministrazione
Nel caso in cui si tratti di un dipendente pubblico sono previste diverse opzioni in base alle caratteristiche del soggetto in questione. Generalmente una volta raggiunti i requisiti per la pensione l’amministrazione è obbligata a concludere il rapporto di lavoro con il soggetto. Inoltre il cittadino per andare in pensione deve raggiungere anche l’età ordinamentale, quindi il tempo necessario per il termine dall’ordinamento al quale fa riferimento il lavoratore, solitamente pari a 65 anni. Nella situazione in cui il primo requisito venga soddisfatto mentre il secondo riguardante l’età ordinamentale non lo sia, la cessazione del rapporto di lavoro dipenderà dalla singola amministrazione.
Inoltre c’è è possibile anche licenziare un dipendente pubblico che abbia raggiunto la contribuzione per la pensione anticipata, ovvero nel 2023, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne e abbia compiuto 62 anni. Anche in questa situazione la cessazione è a discrezione dell’ente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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