Naspi e compatibilità con il lavoro: tutto quello che c'è da sapere

La misura viene mantenuta solo in determinate circostanze anche durante l’attività lavorativa

Naspi e compatibilità con il lavoro: tutto quello che c'è da sapere
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È possibile continuare a ricevere la Naspi mentre si lavora? Questa è una domanda ricorrente tra chi, pur beneficiando della Naspi, riceve un’offerta di lavoro o sta considerando di avviare una propria attività. La questione si complica quando il nuovo stipendio proposto è inferiore all’indennità che si percepisce, creando dubbi su quanto sia conveniente accettare l’offerta. Spesso, però, c'è confusione riguardo a questa tematica, in quanto circolano informazioni contrastanti che rischiano di indurre in errore. In realtà, pur non essendo incompatibile con qualsiasi tipo di lavoro, la Naspi viene mantenuta solo in determinate circostanze anche durante l’attività lavorativa. Nei paragrafi successivi cercheremo di chiarire le condizioni precise per non perdere il beneficio, evitando di commettere errori.

L'indennità mentre si lavora

In generale, non è possibile percepire la Naspi per intero mentre si lavora. L'indennità si riduce in diversi casi. Se si avvia un'attività autonoma con Partita Iva e il reddito annuale non supera i 5.500 euro (nel 2025), la Naspi viene ridotta dell'80% del reddito, proporzionalmente al tempo di attività svolta. È obbligatorio comunicare l'avvio dell'attività all'Inps entro un mese per non perdere il diritto alla prestazione. Inoltre, il reddito annuo previsto deve essere comunicato entro lo stesso termine per continuare a beneficiare dell'indennità, altrimenti la Naspi decade.

Il caso del contratto part-time

Nel caso di un lavoratore con più contratti part-time, se ne perde uno, la Naspi continua ad essere erogata, ma solo se il reddito annuo del lavoro rimasto viene comunicato all'Inps entro un mese dalla domanda di prestazione. Anche in questo caso, la mancata comunicazione comporta la decadenza dell'indennità. Infine, la Naspi può essere ridotta anche in caso di rioccupazione con contratto di lavoro intermittente, come previsto dalla circolare Inps n. 142 del 2015. In ogni caso, è fondamentale seguire le modalità di comunicazione all'Inps per evitare la perdita dell'indennità.

Il diritto alla Naspi

In caso di nuova assunzione come dipendente, non è possibile continuare a ricevere la Naspi, ma il diritto può essere "congelato" per riprenderlo se l'attività lavorativa viene interrotta. La Naspi può essere sospesa se il contratto di lavoro subordinato dura meno di 6 mesi e il reddito non supera 8.500 euro, che è il limite per mantenere lo stato di disoccupazione.

È obbligatorio comunicare il reddito annuo presunto; in caso contrario, o se il contratto è più lungo di 6 mesi o il reddito è superiore a 8.500 euro, la Naspi decade. L'unico caso in cui la Naspi è compatibile con un'attività lavorativa senza riduzioni è quello delle prestazioni occasionali, a condizione che il compenso annuale non superi i 5.000 euro.

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