Roma - Allora è vero che Berlusconi non mente. «I giornali stranieri - ha ripetuto decine di volte il presidente del Consiglio - sono insufflati dal gruppo Espresso».
E a rileggere il pregevole pezzo dell'autorevole Sunday Times che è rimbalzato con clamore sulla stampa italiana è difficile dargli torto. Perché la corrispondenza per il domenicale britannico è praticamente copiata - testo e pure citazioni tra virgolette - da un pezzo di sette pagine uscito sull'ultimo numero de L'Espresso. Qualche esempio? Scrive il Sunday Times: «Insider di Palazzo Chigi dicono che Gianni Letta si è distanziato dal premier e da alcuni mesi declina i suoi inviti a cena». Scriveva L'Espresso: «Alle cene di Palazzo Grazioli il sottosegretario Gianni Letta era abituato ad arrivare alle nove di sera e andarsene intorno alle undici. Negli ultimi mesi ha decisio di non farsi più vedere neppure nella prima parte della serata». Ancora non basta? Allora, scrive il Sunday Times: «Un collaboratore disamorato ne parla in questi termini: "Berlusconi si è trasformato nell'opposto di Re Mida, sporca quello che tocca"». Scriveva L'Espresso: «"Si è trasformato in un Re Mida al contrario, quello che tocca sporca", lo dipinge con ferocia chi gli è stato vicino per anni e ora non se la sente più di seguirlo». E ancora. Scrive il Sunday Times: «Alleati nella sua coalizione di centrodestra si azzardano in privato a contemplare un'era post Berlusconi». Scriveva L'Espresso: «Tanti fiutano la precoce fine del berlusconismo, reclamano il loro pezzetto di eredità e si preparano al dopo».
Un copia e incolla degno dei
migliori amanuensi. E da buoni provinciali i nostri media sono stati giorni a disquisire, ragionare e ipotizzare sulla dotta e autorevole ricostruzione. Copiata e pubblicata da L'Espresso. Chissà perché, senza troppo rumore...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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