Quirinale: "Xenofobia". Berlusconi: "Non da noi"

Il capo dello Stato: "Si diffonde l'intolleranza". Bossi: "Io ascolto la gente". Il premier: "La legge era necessaria". Maroni: "E l'Europa deve fare di più. Critiche della Cei? Infondate". La Camera approva il disegno di legge sulla sicurezza. (Cosa prevede)

Quirinale: "Xenofobia". Berlusconi: "Non da noi"

Gaeta - Napolitano a gamba tesa su immigrati e respingimenti. Il presidente della Repubblica attacca "il diffondersi di una retorica pubblica che non esita, anche in Italia, a incorporare accenti di intolleranza o xenofobia". Nel denunciare il diffondersi e l’aggravarsi della povertà e delle diseguaglianze a seguito della crisi economica, Giorgio Napolitano ha chiesto nuovi interventi a favore di "coloro che si trovano in fondo alla scala sociale perché non rimangano confinati in quella posizione. Questo - ha aggiunto - è tanto più importante nei nostri paesi dove le differenze in termini di origini etniche, religiose e culturali sono aumentate. Qui il rischio che queste differenze si traducano in un fattore di esclusione è sempre presente ed è aggravato dal diffondersi di una retorica pubblica che non esita, anche in Italia, a incorporare accenti di intolleranza o xenofobia".

Berlusconi: "Noi da sempre contrari alla xenofobia"
Risponde anche il premier alle accuse del Capo dello Stato, dopo il via libera dell'aula della Camera al disegno di legge sulla sicurezza che ora dovrà essere approvato dal Senato. "Sono contro la xenofobia da sempre. Da parte nostra c’è sempre stato un atteggiamento di netto contrasto di ogni espressione di xenofobia". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha risposto ai giornalisti che dopo il voto della Camera sul ddl sicurezza gli chiedevano un commento alle parole del Capo dello Stato. Ma allora a chi si riferiva il presidente Napolitano, è stato chiesto al premier: "Questo lo dovete chiedere a lui" ha risposto Berlusconi. E sulle critiche dei vescovi al ddl sicurezza il Cavaliere replica: "Non ho conoscenza di critiche. Ho parlato più volte con resposabili della Conferenza episcopale. Ogni volta che ho parlato dei nostri provvedimenti ho trovato accoglienza positiva".

Bossi lo snobba "Napolitano? Io ascolto la gente". Lo afferma Umberto Bossi, ministro per le Riforme e leader della Lega, rispondendo a Montecitorio ai giornalisti che gli chiedono di commentare le dichiarazioni del presidente della Repubblica sull’eccesso di retorica xenofoba. "Io ascolto la gente - dice Bossi -. Non come Franceschini, il suo (intervento in aula, ndr) sembrava un suicidio in diretta. Non ascolta la gente".

Motovedette alla Libia La cessione a Tripoli delle tre imbarcazioni della guardia di finanza rappresenta per il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, una "svolta nella lotta all’immigrazione clandestina". Il ministro, che questa mattina a Gaeta ha partecipato alla cerimonia di consegna delle tre imbarcazioni, ha sottolineato che il contrasto al traffico di esseri umani è "un obbligo morale" e che proseguirà "in ogni modo e con ogni mezzo. Questo non vuol dire chiudere le porte a chi scappa dalla guerra e dalla fame. L’Italia ha sviluppato il miglior sistema di accoglienza per coloro che vogliono entrare nel nostro Paese per lavorare".

"La Cei? Critiche infondate" "Sul ddl sicurezza si sono dette cose infondate, bisogna leggerlo e allora tanti pregiudizi cadranno". Così Maroni risponde a chi gli chiede un commento alle critiche della Cei al provvedimento. "È chiaro - spiega Maroni - che se uno è contrario, in linea di principio, a qualunque provvedimento più severo nei confronti della criminalità organizzata e dell’immigrazione clandestina dirà sempre di no. Ma - aggiunge il ministro - invito a valutare bene le norme che ci sono, comprese quelle contro la mafia. Chi vota contro il ddl vota contro norme che danno più strumenti per combattere i traffici illeciti: tutto il resto è pregiudizio".

Un aiuto dall'Europa Secondo Maroni, con l’approvazione definitiva del ddl sicurezza le forze dell’ordine avranno altri strumenti che però - ha aggiunto - "non possono essere sufficienti se manca la collaborazione internazionale, che è un mezzo indispensabile". Il ministro dell’Interno ha poi auspicato che "l’Unione europea prenda quelle decisioni che finora non ha preso e aiuti i Paesi che sono in prima linea in questa difficile lotta". La criminalità organizzata che gestisce la tratta dei clandestini, secondo Maroni, non si arrenderà facilmente: "Cercheranno altre rotte ma noi saremo lì. Questo è l’impegno che confermiamo in questa giornata. Il rapporto di amicizia con la Libia si fortifica. Sono certo che quando il dispositivo sarà calibrato porterà sicurezza nel Mediterraneo e metterà fine a questo odioso traffico".

Calderoli: "Xenofobi chi?" "La retorica pubblica non ci appartiene. La Lega e il governo hanno scelto, infatti, la strada non delle parole, ma dei fatti e del rigore contro un fenomeno, quello dell’immigrazione clandestina, che è già emergenza". In questo modo Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione, risponde alle dichiarazioni del presidente della Repubblica.

"Le scelte effettuate dal ministro Maroni e dalla maggioranza - dice - sono le uniche decisioni possibili e rappresentano la sola risposta a quelle che sono le richieste che arrivano dal popolo, compresa anche una buona parte di coloro che alle elezioni hanno votato per l’attuale opposizione".

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