Sono trenta i cittadini italiani a essere stati premiati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver dimostrato di primeggiare nell’imprenditoria etica, a favore dei detenuti, nell’azione di solidarietà, nel volontariato, nell’attività di inclusione sociale e di legalità, nel promuovere il diritto alla salute e negli atti di eroismo. Le onorificenze al merito della Repubblica italiana, conferite "motu proprio" dal presidente, sono state consegnate questa mattina al Quirinale. Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.
L’elenco degli insigniti dal Capo dello Stato
Ecco chi sono le persone insignite dal presidente della Repubblica, con le relative motivazioni.
Caterina Bellandi, 57 anni, “per la generosità nel donare serenità ai bambini malati e alle loro famiglie accompagnandoli gratuitamente con il suo taxi ad effettuare le cure”. Dopo la prematura scomparsa del compagno Stefano, tassista, Caterina ha iniziato a guidare il suo taxi trasformandolo in breve tempo da auto di servizio in "motore d'amore". Svolge con passione il suo lavoro di tassista e parte della giornata la dedica ad accompagnare e distrarre i bambini malati che si recano all'ospedale Meyer di Firenze per le cure. Conosciuta come "zia Caterina", ha creato una rete di persone che, tramite la Onlus "Milano 25", collabora con lei nelle diverse iniziative intraprese a favore dei malati.
Alberto Maria Antonio Bonfanti, 61 anni, “per il costante impegno profuso nell'accompagnare i ragazzi nello studio attraverso una rete di volontari composta da insegnanti, anche in pensione, e giovani universitari”. Alberto è docente, fondatore e presidente dell'associazione Portofranco di Milano che aiuta nello studio gli studenti delle scuole medie superiori e offre assistenza nel recupero dei debiti formativi e delle conoscenze disciplinari. Grazie al contributo di trecento volontari adulti e 200 giovani eroga ogni anno tutoring e ripetizioni agli studenti. Il personale volontario è composto da insegnanti in attività o in pensione e ragazzi universitari.
Ugo Bressanello, 56 anni, “per aver modificato la sua vita professionale e non solo, creando e dedicandosi a realtà che accolgono e assistono bambini, ragazzi e mamme in situazioni di grave difficoltà”. In passato vicepresidente e direttore della sezione media di Tiscali, nel 2005 ha lasciato il suo lavoro e ha creato la fondazione "Domus de Luna" Onlus che accoglie e assiste bambini, ragazzi e mamme in situazione di gravi difficoltà. Sono state aperte quattro comunità di accoglienza e cura, un ambulatorio per i colloqui con lo psicologo, un bed & breakfast con ristorante per il recupero e il riscatto di ragazzi e mamme, un ristorante con bar e pizzeria e un centro per attività ricreative ed espressive.
Immacolata Carpiniello, 49 anni, “per il suo impegno nella valorizzazione del lavoro delle detenute all'interno del carcere offrendo loro una opportunità di riscatto per una vita diversa dopo la detenzione”. Legale rappresentante e amministratore della cooperativa sociale "Lazzarelle" che produce caffè artigianale secondo l'antica tradizione napoletana, all'interno del carcere femminile di Pozzuoli, a Napoli. Il caffè delle Lazzarelle è nato mettendo insieme due soggetti deboli: le donne detenute e i produttori di caffè del sud del mondo.
Fabio Cervellieri, 37 anni, e Stefano Falchi, 52 anni, “per aver aiutato una bambina del Kosovo attivando un percorso di cura in Italia garantendone la prosecuzione anche attraverso il sostegno alla famiglia”. L'appuntato Fabio Cervellieri, in missione a Pristina (Kosovo) nel 2021 si è imbattuto in una bambina di 4 anni affetta da diabete mellito. Ha quindi acquistato subito l'insulina e un apparecchio per misurare la glicemia. Tramite l'associazione "Aquile tricolori" si è messo in contatto con l'ospedale Umberto I di Roma per trasferire la bambina in Italia, dove è stata curata e seguita. All'atto delle dimissioni le è stata garantita la fornitura di insulina e il misuratore per un anno. Stefano Falchi ha effettuato l'intervento di aiuto della bambina insieme al collega Cervellieri. In particolare ha promosso un'ulteriore raccolta fondi in Sardegna, dove presta servizio, e ottenuto un soggiorno gratuito per la bambina e la famiglia presso un villaggio turistico del luogo.
Miriam Colombo, 21 anni, “per l'impegno, la passione, l'entusiasmo nel sensibilizzare le persone a donare a favore della ricerca e della cura della fibrosi cistica”. Miriam è affetta da fibrosi cistica. Oltre a curarsi e a vivere con una patologia grave, studiare con profitto al liceo, malgrado continui ricoveri (156 giorni solo nel 2016), ha superato con voti brillanti il test d'ingresso per Biotecnologie presso l'Università di Genova. Trova il tempo da dedicare alla raccolta fondi sui social e nei vari eventi per le onlus legate alla sua malattia, raccogliendo migliaia di euro ogni anno e coinvolgendo spesso le scuole che ha frequentato.
Luciana Delle Donne, 61 anni, “per la sua scelta di impegnarsi nell'aiutare le donne detenute ad avere una seconda opportunità, attraverso un percorso formativo necessario al loro reinserimento nella società lavorativa e civile”. In passato dirigente di banca, ha poi deciso di fondare "Made in carcere" al fine di diffondere la filosofia della "seconda opportunità" per le donne detenute e della "doppia vita" per i tessuti. La Onlus si occupa di creare lavoro remunerato all'interno delle carceri producendo manufatti "diversa(mente) utili": borse, accessori, originali e tutti colorati.
Davide Devenuto, 50 anni, “per aver promosso iniziative di solidarietà sociale, anche attraverso la sua immagine pubblica, con progetti di aiuti economici e disponibilità di tempo a favore di persone in situazione di disagio”. Attore e cofondatore del "Comitato Lab00 Onlus" costituito a Milano nel 2020, che promuove iniziative di solidarietà sociale. Il "Comitato Lab00 Onlus" ha dato vita a iniziative di solidarietà sociale, fra le quali il progetto di una "Spesasospesa". L'idea è nata durante una telefonata ricevuta da un caro amico con il quale ha iniziato a riflettere sulla situazione di povertà presente nel nostro Paese decidendo di attivarsi. “SpesaSospesa” è nata durante l'emergenza Covid in concomitanza con il primo lock-down.
Fatima Zahra El Maliani, 22 anni, “per la sua disponibilità a restituire il bene ricevuto attraverso il suo impegno nel doposcuola Unicef di Torino”. Studentessa universitaria, gestisce il doposcuola presso la sede di Casarcobaleno di Torino. Da bambina ha frequentato il Sermig che le ha "stravolto" la vita e ha così iniziato il suo percorso di restituzione aiutando i bambini e accogliendo le donne senza casa, insegnando italiano ai migranti.
Valeria Favorito, 34 anni, “per aver trasformato la sua dolorosa esperienza in generoso impegno a diffondere la cultura del dono”. Colpita da bambina da gravi forme di leucemia, ha subito due trapianti di midollo a distanza di 13 anni, nel 2000 e nel 2013. Forte è diventato il suo impegno sociale. Dedica il suo tempo libero a incontri e conferenze diretti a diffondere la cultura del dono soprattutto fra i giovani. Ha scritto due libri per raccontare la sua storia e utilizza i proventi derivanti dalla vendita per finanziare borse di studio per la ricerca biomedica.
Simona Fedele, 32 anni, “per il suo determinante e coraggioso intervento in difesa di un giovanissimo vittima di bullismo". Autista dipendente dell'Atac di Roma, mentre era in servizio ha sentito che alcuni ragazzi prendevano in giro un ragazzino con insulti, risatine e spintoni. Ha quindi fermato l'autobus e con la scusa di controllare la porta posteriore del mezzo ha lasciato il posto guida per avvicinarsi ai ragazzi. Lo ha condotto quindi con sé, vicino al posto di guida, chiedendogli di avvisare i genitori e di farsi trovare alla prossima fermata del bus.
Efrem Fumagalli, 61 anni e Samantha Villa, 52 anni, “per aver fondato un'associazione che riunisce famiglie e che offre servizi e laboratori volti a realizzare percorsi di autonomia per i ragazzi affetti da patologie dello spettro autistico”. Fondatori dell'associazione "Cascina San Vincenzo". Efrem e Samantha, ricevuta la diagnosi di autismo per il loro figlio, non trovando nessuno in grado di potergli indicare "una strada da percorrere", hanno deciso con un gruppo di famiglie di offrire e pensare servizi, laboratori, percorsi di accompagnamento verso l'autonomia di questi ragazzi. Ricevuta in comodato una cascina (Cascina San Vincenzo) da parte della Caritas locale, hanno iniziato a fornire corsi, laboratori e in genere percorsi che potessero accompagnare questi ragazzi verso l'autonomia.
Felicia Giagnotti, 73 anni, “per aver creato una rete nazionale a favore delle persone che soffrono di patologie della salute mentale offrendo loro l'opportunità di un percorso di rinserimento nella società civile”. È rappresentante legale della "Fondazione Progetto Itaca", nata nel 1999, e dell'associazione "Progetto Itaca Lecce", composta da 15 sedi e 9 Club Itaca, diffusi su tutto il territorio nazionale. Ha sedi a Torino, Milano, Genova, Padova, Rimini, Napoli, Lecce, Lamezia Terme, Palermo. La fondazione ha istituito su tutto il territorio nazionale dei Club Itaca dove le persone in cura possono incontrarsi per iniziare insieme un percorso di rinserimento nella società civile.
Antonella Graziano, 54 anni, “per il suo impegno ad assicurare alle persone e alle famiglie in difficoltà sostegno e sostentamento anche attraverso opportunità formative per i giovani”. È cofondatrice e presidente della fondazione Pudens Onlus di Torino. La fondazione, in stretto contatto con la Caritas diocesana, è impegnata tutti i giorni nel sostegno alle famiglie bisognose e alle persone in difficoltà. Fra le varie attività: la distribuzione di pasti caldi nelle mense per i poveri (14.000 l'anno), l'istituzione di borse di studio per aumentare le opportunità formative dei giovani, veicolare messaggi sociali per valorizzare la città attraverso la street art.
Roberta Macrì, 34 anni, “per l'impegno nell'affrontare la sua disabilità attraverso lo sport e partecipando a incontri per trovare soluzioni per abbattere le barriere architettoniche nei territori comunali”. Campionessa italiana di para powerlifting (sollevamento pesi), Roberta nell'agosto 2011, a seguito di un incidente stradale, rimase paraplegica. Dopo una lunga degenza in ospedale e presso centri specializzati, ha cercato di capire cosa possa fare un disabile in carrozzina. Si dedica al ballo e la sua carrozzella con lei diventa musica, arte e parte integrante della coreografia.
Carlotta Mancini, 24 anni, “per il suo impegno nel divulgare nelle scuole messaggi per garantire la sicurezza stradale”. Carlotta e la sorella gemella Costanza avevano 17 anni quando la vettura su cui viaggiavano finì fuori strada. Nell'incidente Costanza perse la vita. Da quel giorno con il padre Giorgio è parte di una squadra di testimoni di "Verona Strada sicura" che divulga messaggi per la sicurezza stradale nelle scuole del loro territorio con cadenza settimanale, insieme a rappresentanti delle forze di polizia e familiari di vittime della strada.
Matteo Marzotto, 56 anni,“per la promozione dell'attività di ricerca scientifica sulla fibrosi cistica attraverso il finanziamento di progetti di studio e iniziative sportive”. Dopo la perdita della sorella malata di fibrosi cistica, su iniziativa di un medico ha dato vita, a Verona, alla Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica Onlus che oggi presiede. Riconosciuta come ente promotore dell'attività di ricerca scientifica sulla malattia, la Fondazione promuove, seleziona e finanzia progetti di studio per migliorare la durata e la qualità di vita dei malati.
Maria Mastroiacovo, 54 anni, “per il suo impegno a favore dell'inclusione sociale attraverso una corretta informazione alle famiglie con persone disabili e l'inserimento scolastico e professionale di questi ultimi”. Presidente dell'OdV "Cielo e terra" di Trivento, fonda l'associazione, costituita per lo più da familiari di persone diversamente abili, nel 2009 e nel 2011 inaugura il Centro diurno "Raggio di luce". L'organizzazione di volontariato "Cielo e Terra" ha lo scopo di operare a favore delle persone diversamente abili e delle loro famiglie attraverso un'aggiornata informazione sulle diverse tipologie di handicap, un contributo all'inserimento e all'integrazione scolastica lavorativa e sociale delle persone diversamente abili e interventi nell'opera di prevenzione del disagio sociale.
Mirna Bruna Mastronardi, 50 anni,“per aver intrapreso attività di volontariato volte al sostegno dei pazienti oncologici garantendo loro il diritto alle cure necessarie". Fondatrice e vice presidente dell'associazione "Agata - Volontari contro il cancro ODV ETS", Onlus di Pisticci, Mirna ha deciso di istituire l'associazione dopo aver scoperto di essere malata di cancro ed essere stata aiutata in questo percorso dal sorriso della figlia. Dopo aver attivato una linea telefonica a cui i familiari dei pazienti oncologici possono rivolgersi per chiedere aiuto o semplici informazioni, anche in forma anonima, l'associazione si è presentata alle istituzioni, alla ricerca di un confronto utile che mettesse al centro i malati e venendo incontro alle loro necessità.
Francesca Moscardo, 35 anni, “per l'entusiasmo e l'ironia con cui affronta i temi connessi alla sua disabilità offrendo consigli utili per la vita quotidiana”. Blogger, copywriter e social media manager, affronta ogni giorno la sua malattia genetica, la displasia diastrofica, caratterizzata da un difetto di accrescimento della cartilagine che comporta una bassa statura.
Andrea Occhinegro, 52 anni, “per il suo contributo nell'organizzazione di iniziative di solidarietà per ridurre il disagio sociale grazie a una rete capillare e al coinvolgimento di figure professionali”. Medico oftalmologo, è il presidente di Abfo (Associazione benefica "Fulvio Occhinegro"), organizzazione di volontariato costituita nel 2005 a Taranto. Nata in seguito a un lutto familiare, l'associazione persegue un nuovo modello organizzativo dove partecipazione e solidarietà rappresentano una prima risposta al disagio sociale e individuale dei più deboli.
Giacomo Panizza, 75 anni, “per l'impegno, di tutta una vita, a favore dell'inclusione sociale attraverso una rete di volontariato che si occupa di individuare percorsi di recupero per persone in grave difficoltà”. Don Giacomo, sacerdote, bresciano, ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme "Progetto Sud" una comunità autogestita insieme a persone con disabilità che collabora anche con la Caritas della Calabria. La comunità nasce nel 1976 come progetto autogestito di convivenza fra persone con disabilità e non, con l'intento di "fare comunità". Attualmente è un gruppo di reti, favorisce la diffusione di poli di inclusione e integrazione fra soggetti differenti, curando e tutelando i diritti di cittadinanza.
Antonio Petralia, 55 anni, “per aver realizzato un gesto di solidarietà attraverso la sua attività di imprenditore”. Amministratore delegato della Eurosets srl di Medolla, ha assunto in azienda una giovane donna salvata da un'apparecchiatura costruita dalla stessa azienda. Saida Ibnou - Bouzid ha scoperto anni fa di soffrire di una malattia congenita che provoca serie difficoltà respiratorie. Nel luglio 2021 le sue condizioni si aggravarono. Le funzioni respiratorie di Saida vennero sostituite dall'apparecchiatura salvavita la cui tecnologia è stata brevettata dall'azienda di Petralia. L'imprenditore, quindi, decise di informarsi delle condizioni di salute della ragazza e successivamente la invitò a visitare lo stabilimento a Medolla, quartier generale dell'azienda. Saida ebbe modo di raccontare la sua vita a Petralia che le propose di lavorare per la sua azienda.
Marco Rodari, 47 anni, “per la sua costante attività di volontariato nelle zone di guerra volta a offrire un sorriso ai più piccoli”. Clown in zone di guerra, presidente dell'associazione "Per far sorridere il cielo - Claun Pimpa", fin da giovanissimo ha iniziato a collaborare in oratorio per seguire i giovani. Laureato in Storia Moderna, decise di dedicarsi alla scrittura per "tirare fuori" tutto l'orrore e tutte le cose belle che ha vissuto durante le sue missioni come clown nei luoghi del Medio Oriente martoriati dalla Guerra.
Barbara Suzzi, 60 anni, “per la sua attività volta ad informare e a migliorare le condizioni di vita delle persone affette da Sindrome Fibromialgica”. Presidente del Comitato Fibromialgici Uniti Italia, nel 2016 ha fondato il Comitato Fibromialgici Uniti Italia, assumendo il ruolo di presidente. Il Comitato intende rappresentare e tutelare gli interessi morali e materiali dei soggetti affetti da sindrome fibromialgica.
Biagio Tagliente, 39 anni, “per il suo tempestivo e risolutivo intervento a favore di una bambina colpita da crisi respiratoria”. Vice sovrintendente della polizia di Stato in servizio presso il commissariato di Martina Franca, il 12 ottobre 2022, fuori dal servizio, ha soccorso e portato in ospedale una bambina di 20 mesi in preda a crisi respiratoria. Sentendo delle urla provenire dall'ingresso del suo palazzo, Tagliente ha trovato i genitori della bambina in preda al panico. La bambina non respirava ed era oramai in stato cianotico. Dopo aver tentato di rianimarla ha trasportato la bambina e i suoi genitori al pronto soccorso dell'ospedale di Martina Franca.
Giovanni Maria Vergani, 49 anni, “per la sua attività di coordinatore di iniziative volte a individuare opportunità e percorsi di inclusione per le persone disabili”. È coordinatore del progetto "Tiki Taka - Equiliberi di essere", ideato nel 2017 per l'inclusione delle persone con disabilità, dalla società cooperativa Novo Millennio di Monza. Il progetto Tiki Taka si pone al fianco delle amministrazioni comunali creando fitte relazioni con le parrocchie e aziende del territorio.
Rudi Zanatta, 52 anni, “per aver fondato una associazione che si impegna a realizzare i sogni di bambini e ragazzi affetti da patologie oncologiche gravi”.
Fondatore e presidente dell’associazione "Sogni" Onlus, in collaborazione con diversi ospedali, si occupa di realizzare i sogni di bambini e ragazzi affetti da patologie oncologiche gravi e terminali per consentire a loro e alle famiglie di uscire, anche se per un breve tempo, da una quotidianità fatta di ospedali e terapie.
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