Migranti, il presidente della Repubblica emana il dl sui Paesi sicuri

Il decreto del Consiglio dei ministri in risposta al tribunale di Roma è in Gazzetta ufficiale. Ora può passare all'esame del Parlamento

Migranti, il presidente della Repubblica emana il dl sui Paesi sicuri
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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato ha firmato il decreto-legge recante "Disposizioni urgenti in materia di procedure per il riconoscimento della protezione internazionale", ossia il decreto del Consiglio dei ministri sui Paesi sicuri. Con la sua emanazione, il capo dello Stato ha autorizzato la presentazione alle Camere del relativo disegno di legge di conversione. Questo pomeriggio, il presidente Mattarella ha incontrato in privato il presidente Meloni al termine del Consiglio Supremo di Difesa. Un incontro che si è svolto per rispondere all'invito del presidente per un maggior dialogo tra istituzioni ma anche per affrontare i pirncipali temi tra i quali anche il decreto sui Paesi sicuri, oltre alla prossima sessione di Bilancio e all'elezione dei nuovi giudici della Corte Costituzionale.

Il decreto del governo è stata una risposta all'azione del tribunale di Roma, che non ha convalidato il trattenimento dei primi migranti trasportati in Albania nei centri costruiti dall'Itaia. A differenza di quanto viene dichiarato dalle opposizioni, infatti, la decisione dei giudici non era orientata a contestare irregolarità nel funzionamento burocratico delle strutture, come la sinistra cerca di far credere. Secondo l'interpretazione di una sentenza della Corte di Giustizia europea, infatti, non ci sarebbero Paesi sicuri in toto ed è quindi impossibile il respingimento. Una pronuncia che, di fatto, non bloccherebbe solamente le espulsioni per i migranti in Albania ma su tutto il territorio nazionale. Per ovviare a questa decisione, il governo ha conferito il rango di norma primaria al decreto dei Paesi sicuri, rendendo inapplicabile la decisione di Roma e di eventuali successivi giudici in tal senso.

"Avevo messo in conto che ci sarebbero stati degli ostacoli ma il protocollo Italia-Albania funzionerà. Non consentirò che un modello che abbiamo individuato, nel pieno rispetto del diritto italiano ed europeo, venga smontato perché c'è una parte della politica che non è d'accordo", ha dichiarato quest'oggi il premier durante la festa per gli 80 anni de il Tempo.

Lo stesso ministro Nordio, questo pomeriggio alla Camera per il question-time, ha ribadito che l'indicazione dei Paesi sicuri, nel novero dei provvedimenti che riguardano l'immigrazione, è "un'indicazione che spetta ovviamente agli Stati (basti pensare che in Germania c'è una riserva di legge per l'indicazione dei Paesi sicuri)".

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