Roma - Prima il "vaffa" di Santoro ad Annozero, poi è toccata alla Gabanelli le cui tesi sulla villa di Antigua sono state smentite dalla procura di Milano, quindi è stata la volta del duo Fazio e Saviano in difesa di una trasmissione dai cachet "troppo onerosi" per le casse di viale Mazzini. Insomma, l'aria che si respira in Rai è tutt'altro che serena. E, proprio quando Santoro annuncia che domani sera ospiterà Roberto Saviano ad Annozero, il presidente della Rai Paolo Garimberti assicura subito all'editorialista di Repubblica di farsi "garante della sua libertà".
Garimberti: "Io garante per Saviano" "Io sulla libertà non tratto". Così il presidente della Rai, Paolo Garimberti, risponde all’appello di Roberto Saviano sul futuro del programma Vieni via con me. "Di questa libertà - sottolinea tra l’altro Garimberti - mi faccio garante e per questo confido che, superati i problemi, lei e Fabio Fazio saprete liberamente confezionare un programma di qualità rispettoso dei principi cardine del servizio pubblico che sono, tra gli altri, imparzialità, pluralismo e rispetto della persona".
Il botta e risposta Garimberti-Masi Garimberti auspica che "siano solo lo specchio di una tendenza al ritardo che, lo dico senza mezzi termini, non mi piace per niente". "E' chiaro a tutti, perchè è scritto nella legge e nello statuto Rai, che né il presidente né i consiglieri di amministrazione - afferma ancora Garimberti - possono intervenire direttamente nella gestione operativa dell’azienda che è demandata al direttore generale. Ma di questa tendenza al ritardo, di questo andazzo, ho già parlato in Cda perchè finisce per generare polemiche a lettura politica che ci fanno finire sui giornali e danneggiano l’immagine della Rai. Quando non rischia addirittura di incidere economicamente". Immediata la risposta di Masi: "Nella vicenda Vieni via con me non c’è alcun ritardo ne tantomeno alcuna censura preventiva". "Chi parla dell’uno e dell’altra dimostra grande superficialità o perchè non conosce nel dettaglio i fatti o, sicuramente in buona fede - conclude Masi - si fa fuorviare da chi persegue interessi estranei alla trasmissione e alla Rai".
Saviano nel salotto di Santoro Roberto Saviano sarà ospite domani di Michele Santoro ad Annozero. Lo scritto parteciperà, in collegamento da Berlino, alla puntata intitolata Il sasso in bocca. "Sono i contenuti delle trasmissioni a fare paura. Ma su questi non siamo disposti a trattare. Sono la nostra libertà - dice Saviano citato sul sito di Annozero per la copertina della puntata di domani - ma chi dovrebbe avere paura dei contenuti di questi programmi?". Oltre a Saviano ci saranno il direttore dell'Unità Concita De Gregorio, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, il direttore del Tg La7 Enrico Mentana e il giornalista e vicedirettore di RaiDue Gianluigi Paragone.
Masi avverte Santoro Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, avverte, tuttavia, che "se ci saranno altri episodi rilevanti in termini disciplinari che coinvolgano Santoro potrebbero essere connessi alla sanzione (ora sospesa fino al termine del giudizio in sede ordinaria, ndr) di dieci giorni di sospensione del conduttore". "In tutto questo periodo la sanzione è erogata ma rimane sospesa con efficacia rinviata all’esito del giudizio - continua Masi - ciò è comunque rilevante in quanto vi si connettono i potenziali effetti nel caso in cui dovessero manifestarsi ulteriori episodi valutati rilevanti ai fini disciplinari". La sanzione comminata a Santoro, dieci giorni di sospensione, è il massimo come provvedimento disciplinare, secondo quanto previsto dallo statuto dei lavoratori. L’ulteriore passo sarebbe il licenziamento.
Zavoli: "Ripensare il servizio pubblico" Di fronte all’intrecciarsi di "casi" che si susseguono ormai quotidianamente, secondo Zavoli, "la perdita di un punto di riferimento forte, istituzionale e aziendale, che tenga in equilibrio la mission di un'azienda privata incaricata di servizio pubblicò rende legittima, e lo dico con il più vivo allarme, la domanda se la Rai, così come sta configurandosi, corrisponda ancora alla sua identità statutaria". Secondo Zavoli, "il problema non è tanto privatizzare, che oggi vorrebbe dire semplicemente lasciare le cose come sono, pressoché 'normalizzate', quanto ripensare la funzione del Servizio pubblico.
E' quindi necessario un atto di indirizzo che, facendosi carico di un interesse di carattere generale, rimetta in equilibrio un disordine che va a toccare una grande questione democratica: se la Rai, cioè, debba essere ancora lo strumento che non solo promuova la crescita civile e culturale del Paese, ma si fa mediatore corretto, quindi libero e responsabile, tra i fatti e l’opinione pubblica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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