Il reality che fa eccezione: vince la goliardia da liceo

Laura Rio

da Milano

Di curve da far roteare gli occhi nel reality di Italia Uno se ne vedono tante. Ma quelle che fanno eccitare gli uomini Mediaset che devono fare i conti con l’Auditel sono quelle che escono dalla stampante alle dieci del mattino: le curve di ascolto della Pupa e il secchione. Quando un programma su cui nessuno all’inizio scommetteva arriva a fare il 17 per cento su un canale come Italia Uno (che ha un ascolto medio dell’11 per cento), a nessuno dalle parti del Biscione può importare se viene sommerso dalle critiche e se arriva in cima alla top ten dei programmi più trash. Tanto più se gli altri reality sono in evidente crisi (Wild West e Circus sono morenti e L’Isola è in calo rispetto agli anni scorsi).
Anche lunedì contro la fiction sull’eroe buono Falcone che, con grande sollievo dei dirigenti Rai ha raggiunto (è il primo prodotto di stagione della Tv di Stato che fa il pieno di ascolti) il 29 per cento di share, le svampite e gli imbranati di Italia Uno hanno tenuto abbastanza bene. La media è stata del 14,8 di share e 2.970.000 spettatori: certo due punti in meno rispetto alla settimana scorsa, ma non male, tenuto conto della concorrenza sugli altri canali. Il reality acquista più forza nella seconda parte (arriva dilungandosi troppo fino a mezzanotte), quando le ragazze mostrano ancor più centimetri di pelle scoperta. In prime time lunedì ha fatto il 10,23%, e quando sono finite le due fiction su Raiuno e Canale 5, la linea di ascolti dello show è schizzata verso l’alto arrivando a toccare il 28%. E, così, anche lo strano spostamento dal giovedì al lunedì (che, come tutti gli altri vorticosamente decisi da Mediaset, fa tanto arrabbiare gli spettatori) non ha nuociuto troppo.
In sostanza, Mary, Lory, Rosy e i loro partner chiamati solo per cognome sono ormai a tutti gli effetti diventati un fenomeno. «Non fare il Monti», si dicono i ragazzini a scuola alludendo alle stravaganze dell’illibato appassionato di enigmistica che l’altra sera divorava voracemente le lasagne posate in mezzo alle tette della sua Ilaria. Un successo spiegabile grazie a un semplice mix di due elementi irresistibili: svampite figliole nude e sexy (dalla Fenech in avanti tutte le citazioni sono possibili) e la goliardia tipica da Liceo (che tutti ricordano con tanta nostalgia). Comunque sia, un risultato che ha portato i dirigenti della rete ad aumentare il numero delle puntate previste: da sei si passa a nove, la finale sarà lunedì 23 con una rimpatriata il 30. Domenica scorsa la striscia riassuntiva della settimana ha addirittura battuto quella dell’Isola.
Se Edmondo Berselli dice (l’altro ieri su Repubblica) che, per fortuna, il programma non è «indizio sulla preparazione dei ventenni o trentenni di oggi», certo è che a seguire le performance dei concorrenti di Federica Panicucci ed Enrico Papi sono proprio i più giovani (il 36% tra i maschi e il 39 tra le donne tra i 15 e i 19 anni che guardavano la Tv lunedì sera). I quali devono proprio provare un senso di liberazione («C’è qualcuno più ignorante di me», si consolano) nel sentire Silvia che a bocca aperta domanda: «Mi vuoi dire che in Italia c’è una ragione che si chiama Abruzzo?» oppure scambia Marx per Babbo Natale. Oppure Rosy che indica Dante come «il capo di una tribù indiana» e Rita Levi Montalcini come «la mamma di Silvio Berlusconi». O Mary che è convinta che Hitler sia un attore. O ancora Elisa che pensa che la città di Saddam Hussein sia Bari.

Che dire: è facile fare ascolti smutandando belle figliole e facendole ballare attorno a un palo guardate vogliosamente da un bruttino immerso in una vasca da bagno con in bocca un sigaro. Ma farlo facendo ridere è già qualcosa.

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