"Un reality tutto per me. E ci metto pure l'ironia..."

Il conduttore da domani rilancia "La Pupa e il Secchione" su Italia 1. "Alla tv manca leggerezza"

"Un reality tutto per me. E ci metto pure l'ironia..."
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Papi, come mai questa volta da solo?

«Ho scoperto che mi piace».

Ci ha messo un po'.

«Ho sempre condotto La Pupa e il Secchione in coppia, a me la parte di giochi e di prove, alla coconduttrice quella di reality. Stavolta faccio da solo, è una sfida».

Un altro esordio dopo 36 anni di carriera...

«...anche per smontare il luogo comune che il reality di un certo tipo possa essere condotto unicamente da donne...».

Da domani sera su Italia 1 conduce da solo il programma che ha fatto esordire in Italia nel 2006 con Federica Panicucci: La pupa e il secchione. Due mondi a confronto, quello dei nerd che studiano e vivono sulle playstation e quello delle «pupe» attente alla moda, al fitness, alle diete e alla mondanità. Insomma, il format non è cambiato, la giuria sì. Ci sono Paola Barale, coconduttrice dell'edizione 2010, il campione di scherma Aldo Montano e la giornalista Candida Morvillo. E c'è un Enrico Papi inarrestabile come al solito perché è uno così, vulcanico e trascinante, un conduttore che è diventato pure lui un format. Pur essendo romano de Roma, negli anni è diventato trasversale, piace a Nord e a Sud perché porta una dote sempre più rara: la leggerezza. «Questo è un programma allegro ma non comico».

Però ammette che in questa fase alla tv manchi un po' di leggerezza?

«Sì, in effetti bisognerebbe regalare più divertimento. La tv dovrebbe preoccuparsi di dare più svago ed evasione».

Ma è colpa della tv generalista?

«Macché, la tv generalista gode di ottima salute in Italia. Credo che in questa fase, nel complesso, manchi lo spirito del varietà».

Anche i programmi comici non sono così frequenti.

«Forse perché i programmi comici sono sempre più scritti e confezionati. I reality, anche quelli con risvolti comici come La Pupa e il Secchione, sono più improvvisati e magari risultano più divertenti».

Una giuria nuova.

«Beh, sono tre figure molto differenti tra loro. C'è Paola Barale che era già presente alla seconda edizione».

Aldo Montano.

«Per i secchioni è fondamentale avere un campione».

E Candida Morvillo.

«Lei incarna il ruolo della secchiona ma ha anche la curiosità della pupa».

Enrico Papi che cosa si aspetta da questa edizione?

«Intanto spero che il pubblico apprezzi questa mia modalità di conduzione...».

E poi?

«Di attirare il pubblico che ama divertirsi con il reality sorridente e scherzoso».

Oggi scherzare in tv è sempre più complicato.

«C'è il politicamente corretto».

Prima no.

«Sandra e Raimondo facevano gag feroci e divertenti che oggi sarebbero considerate scorrette. Ma avete mai pensato a Sandra e Raimondo come a due artisti politicamente scorretti?».

Cos'è cambiato?

«Il pubblico non è cambiato».

E chi allora?

«Sono cambiate alcune opinioni. Ma non bisogna mai dimenticare una cosa fondamentale».

Quale?

«Il pubblico che guarda i nostri spettacoli è più intelligente di noi che li facciamo».

Dopo La Pupa e il Secchione sparisce di nuovo?

«Sto lavorando a un nuovo programma sempre per Italia 1 che si intitola Tilt e che raccoglierà personaggi famosi accomunati dalla passione per la musica. Mediaset ha avuto il coraggio di puntarci su e io ci lavoro con molto piacere».

Lei non è un presenzialista del piccolo schermo.

«Penso che dopo un po' si crei assuefazione. Mi divertono le persone che mi incontrano e mi chiedono oh, che fine hai fatto? perché non mi vedono sullo schermo. Ci sono conduttori che stanno bene in tv ogni giorno e c'è chi vuole smettere e poi non lo fa. Io no».

Però ce l'avrà ancora un sogno nel cassetto.

«Mi piacerebbe fare il cosiddetto

preserale. Ho portato in Italia dagli Usa Reazione a catena, ma non ho avuto la possibilità di presentarlo. Oggi, se proprio devo essere sincero, il preserale è una emozione che vorrei provare. Ovunque me lo proponessero».

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