Referendum, il Pdl toscano fa un appello all'«astensione consapevole»

Ill vice coordinatore regionale Riccardo Migliori: «Non andò a votare perché non voglio un'Italia meno moderna, meno europea, meno libera, produttiva, razionale, competitiva e prospera». E poi: «Chi andrà a votare? La Cgil, l'Anpi, Santoro, la giunta regionale, l'Arci e Bersani»

Chi l'ha detto che l'astensione non è una scelta legittima e consapevole? «Caro elettore del centrodestra, sul referendum di domenica prossima ti invito a un'astensione consapevole». È orgoglioso l'appello che il vice coordinatore vicario del Pdl toscano, Riccardo Migliori, rivolge all'elettorato di centrodestra in vista della tornata referendaria. Migliori passa in rassegna i motivi per i quali auspica il mancato raggiungimento del quorum del 50%. Il primo è generale: «Non andrò a votare - dichiara - perché non voglio un'Italia meno europea, meno moderna, meno libera, meno produttiva, meno razionale, meno competitiva, meno prospera».
Poi, punto per punto a partire dall'acqua. «Bene pubblico, certo è vero. Sì ma la gestione? Anche a Cuba - ricorda Migliori - vigono sistemi pubblico-privati di gestione. Vogliamo mandare a casa 40mila dipendenti delle aziende idriche? Vogliamo che nessuno sia più in grado di investire per 2 miliardi l'anno nella ristrutturazione della rete idrica che oggi perde il 35% dell'acqua e che va totalmente depurata? Oppure vogliamo che lo Stato sia costretto a maggiori prelievi fiscali per poi gestire con la partitocrazia (come fa con la sanità) i "Comitati popolari di gestione?"».
Sul capitolo nucleare, Migliori ricorda che «la nostra bolletta energetica è la più costosa d'Europa e le nostre risorse, i nostri lavoratori, il nostro Pil subiscono drammaticamente il nostro deficit energetico». La via, secondo Migliori, è quella di un nucleare che paradossalmente abbiamo alle porte visto che «non si sono chiuse né la centrale slovena a dieci chilometri da Gorizia né le otto francesi disposte sul confine alpino».
Quanto al legittimo impedimento Migliori è «convinto davvero che la legge debba essere uguale per tutti. Se in un eventuale processo che ti riguarda sei impedito, perché in ospedale o vittima di un incidente, di partecipare ad una udienza, allora non vediamo perché, non in modo reiterato e di fronte a un reale impegno di Stato, le cariche di governo della Repubblica siano invece obbligate a parteciparvi». Infine, il corollario politico: «Chi ha voluto il referendum, chi andrà a votare e per ottenere quali diritti politici? Il referendum - dice Migliori - è considerato un tentativo di dare una spallata al governo Berlusconi. Ma Di Pietro non sa niente né di acqua, né di energia né tantomeno di giustizia. Con Di Pietro ci sono l'ex liberalizzatore Bersani e il Pd.

Ci sono Emergency, Santoro, l'Anpi, la Fiom-Cgil, la giunta regionale toscana, l'Arci, Alex Zanotelli e i preti rossi. Voterà, ovviamente, anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, anche se il suo partito ha espresso 16 posizioni diverse (4 ogni 4 referendum)».

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