Referendum, Tursi chiude la raccolta firme

Adelina Lombardo Tombini è stata la prima a scoprire la spiacevole notizia. Alle 8.44, ieri era già a palazzo Tursi per firmare a favore del Referendum abrogativo della legge elettorale. Perché così le era stato riferito allo «sportello del cittadino», il servizio di informazioni offerto dal Comune. Dal lunedì al giovedì, dalle 8.30 alle 17.30 e il venerdì solo al mattino: questi gli orari indicati dall'operatore per recarsi al sesto piano di via Garibaldi 9 presso la segreteria generale per firmare. E poi, tutti lo sanno, c'è tempo fino al 24 luglio, anche se il comitato promotore suggerisce di firmare entro mercoledì 18, perché poi per ragioni organizzative difficilmente si troveranno ancora banchetti fissi. Solo che, alle 8.44, alla signora Adelina e a sua sorella, al sesto piano le spiegano che da oggi (ieri, ndr), non si può più firmare.

O meglio, in Comune non si può più, perché il personale è poco, e ora è tempo di verificare la documentazione. «Queste le disposizioni interne», dicono, e poi, al massimo, «si rivolga a uno di quei banchetti che sono in centro città». Un errore, confusione (...)

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