Regime costituente

L’arroganza e l’indecenza sono le caratteristiche del nuovo potere.
Lorsignori delle sinistre affastellate mellifluamente parlano di serenità e di dialogo, intanto abusano di tutti gli strumenti, civili e incivili, per dilatare la loro propaganda oltre il limite tollerabile. E c’è tutto un demi-monde sedicente culturale che li sostiene e li seconda. L’ultima trovata riguarda il referendum sulla riforma costituzionale.
Sappiamo che c’è in atto il tentativo di pietrificare la Carta fondamentale dichiarandola irriformabile e intoccabile per definizione, per tabù. Questo disegno politico, che malamente nasconde un’irriducibile volontà conservatrice, mira a diffondere la mistica del «no» per il referendum e adesso, dopo aver fatto del terrorismo sulla presunta disintegrazione dell’Italia, gioca la carta culturale. Perché lorsignori, oltre che furbi, sono anche istruiti. Quindi, quest’anno uno speciale Premio Strega viene assegnato alla nostra Costituzione, votata nel dicembre del 1947 ed entrata in vigore il primo gennaio del 1948. Gli intellettuali che fanno parte della giuria dello «Strega» hanno ritenuto che gli articoli della Carta hanno uno straordinario potere espressivo e allora premiano, fingendo d’ignorare che i regimi cominciano quando si confondono i generi e si vogliono far passare i legislatori per poeti e i poeti di corte per legislatori. Ah, la Kultur, quante opportunità offre ai politici scorretti.
I tempi dell’operazione svelano il meschino calcolo di chi l’ha varata. Il premio speciale Strega sarà assegnato il 21 giugno, solo quattro giorni prima del voto per il referendum confermativo, e sarà ritirato da Oscar Luigi Scalfaro, che fu eletto alla Costituente. Scalfaro ormai è una sorta di madonno pellegrino dell’ancien régime, è stato fazioso quando stava al Quirinale e continua ad essere fazioso. È stato, infatti, il tristo propugnatore della «par condicio», ma questa volta non lo fermerà l’idea che, partecipando a questa manifestazione, farà propaganda smaccata, e senza contraddittorio, per il «no». Non è escluso che tutto si risolva in un grande spot televisivo che, naturalmente, la Rai trasmetterà. Le ultime due premiazioni dello «Strega» hanno avuto, infatti, la diretta televisiva. In più, questa volta il premio avrà una cornice nuova e suggestiva, il Campidoglio, per aggiungere un tocco di sacralità a quella Costituzione che si vuole mummificare.
Tutto questo è un’autentica nefandezza, politica e intellettuale. La speranza è che i responsabili, almeno nel segreto della loro cameretta, arrossiscano.

E che si vergogni non poco il padrone di casa, quel Walter Veltroni che ha la pretesa di appartenere all’élite degli uomini di cultura. E che però, quanto tira aria di regime, sono soltanto impresari di propaganda. In questo caso, indebita.

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