Restano senza preside 350 scuole lombarde

Fra riposi e trasferimenti moltissimi dirigenti lasciano il loro posto. Il fenomeno riguarda il 25% degli incarichi. Solo nel Milanese sono 100. Per rimpiazzarli un quarto dei dirigenti da settembre dovrà occuparsi di due istituti

Restano senza preside 350 scuole lombarde

La via di fuga è lì e quando è a portata di mano non la si lascia scappare. Si chiama pensione ed è la strada che quest’anno hanno scelto 126 presidi lombardi. Lo scorso anno avevano chiesto e ottenuto il pensionamento 90 dirigenti scolastici con un aumento di oltre il 30 per cento. Segno dei tempi: meglio farlo quando si può, visti chiari di luna sull’età pensionabile. Altri, e sono in tutto 56, hanno chiesto il trasferimento dalla Lombardia. Nella maggior parte dei casi si tratta di riavvicinamenti a casa, nel Sud. Ma ora che i giochi sono fatti (le liste sulla mobilità sono uscite ieri) i numeri lasciano senza parole: il prossimo anno scolastico, che prenderà il via fra un mese e mezzo scarso, mancheranno nelle scuole lombarde qualcosa come 350 presidi, più di 100 nella sola provincia di Milano.
Poiché gli istituti scolastici della Lombardia sono circa 1.300, significa che il 25 per cento degli istituti nell’anno scolastico 2010/2011 sarà senza dirigenza e che un quarto dei dirigenti dovrà occuparsi di due istituti.
Una situazione che preoccupa talmente tanto da far prendere carta e penna alla Associazione nazionale dirigenti scolastici. «Riteniamo che il ruolo del dirigente scolastico sia strategico e fondamentale per qualsiasi processo di innovazione e miglioramento, e pensiamo che questa situazione sia davvero preoccupante, tanto più perché nel prossimo anno scolastico dovrà essere governato il processo relativo al riordino della scuola superiore - ha scritto la presidente dell’Andis Lombardia, Loredana Leoni ai sindacati di categoria e al direttore scolastico Giuseppe Colosio -. Una scuola senza dirigente è una scuola che fatica a progettare, la cui gestione spesso non può andare al di là dell’ordinario. Se non verranno accelerati i tempi, nemmeno nel 2011 verranno immessi in ruolo nuovi dirigenti, mentre aumenteranno ulteriormente i posti vacanti per effetto dei futuri pensionamenti, plausibilmente parecchi vista l’età media dei dirigenti, compresi i vincitori degli ultimi concorsi, e gli effetti della manovra economica. "Questa situazione ci preoccupa - ammette il direttore scolastico lombardo, Giuseppe Colosio -: stiamo aspettando una nota del ministero che ci spieghi come operare".
Il prossimo bando per il nuovo concorso dei presidi dovrebbe a uscire a dicembre, ma questo vorrebbe dire che per avere i nuovi dirigenti servono almeno due anni. "E questo - continua il direttore - può farci rischiare di arrivare nel 2013 con il 50 per cento di dirigenze scoperte". Già perché tra l’uscita del bando, l’autorizzazione ad assumere, la lista delle graduatorie e le nomine trascorrono in media 2 anni e mezzo. E nel frattempo ogni anno si aggiungerebbero almeno un centinaio di altri pensionati. Perché se è vero che in molti dopo aver calcolato vantaggi e svantaggi hanno optato per la pensione sicura è un dato di fatto che comunque i presidi lombardi sono piuttosto anziani.
"L’età media di un dirigente d’istituto è di 59 anni - spiega la presidente dell’Andis - conosco colleghi che hanno vinto l'ultimo concorso a 62 anni. Colpa dei requisiti richiesti per partecipare, una serie di titoli preselettivi che poteva vantare solo chi aveva alle spalle anni e anni di carriera scolastica. Il problema ora è che molti presidi si troveranno a dover gestire due complessi scolastici per volta, il che considerati gli istituti comprensivi significa mandare avanti anche cinque sei scuole in contemporanea. Purtroppo ci saranno scuole senza organizzazione come barche senza timoniere".
Sulla questione è intervenuta anche la Cgil scuola: "Sono anni che gridiamo al vento le nostre preoccupazioni - spiega Raffaele Ciuffreda -.

È dal 2008 che sono state definite le regole per il nuovo concorso ordinario, ma il bando non è mai stato pubblicato. Non si può aspettare quando i posti scoperti sono così tanti. Fra due anni quasi una scuola su due in Lombardia sarà senza direttore".

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