La bandiera della secessione è sempre lì. E se nell'ultimo periodo poteva sembrare un po' ammainata, adesso è più innalzata che mai. E ora la Lega Nord riprende a sventolarla. Secessione, secessione, urla la base elettorale riunita a Vicenza. L'ex ministro Roberto Calderoli lancia la secessione morbida: "Spero possa nascere quella separazione consensuale sul modello della Cecoslovacchia che noi cerchiamo da tempo".
Insomma, una secessione senza il richiamo ai fucili, ma pur sempre una separazione perché "meglio star bene separati, che star male rimanendo insieme". Il messaggio del nuovo presidente del Parlamento padano, che ha riaperto oggi a Vicenza, è chiaro: "Domani incontreremo Formigoni per vedere se ci sta. Poi tocca al Friuli, al Trentino per formare quella macroregione che è la Padania". Calderoli ha annunciato poi una "grande manifestazione" della Lega per il 15 gennaio a Milano. Le tappe successive saranno "Bruxelles e Roma", spiega Calderoli che invita l'assemblea del Carroccio a "preparare i pullman".
"Roberto Maroni sarà il nostro ambasciatore a Roma. Chiedo il mandato a questa assemblea per affidargli l'incarico perché Maroni vada a fare un c... così in Parlamento". Non usa mezzi termini Calderoli, il quale poi annuncia che la Lega promuoverà la raccolta delle firme per un referendum abrogativo della riforma delle pensioni.
Insomma, per Calderoli "la missione del parlamento padano è quella dell’indipendeza e noi seguiremo la strada costituzionale. Una strada che viene già seguita in Svizzera dove un certo numero di elettori può proporre direttamente una modifica singola o complessiva per un referendum, e il voto viene messo direttamente nelle mani del popolo. Il popolo quindi dovrà essere costituente".
Anche Roberto Maroni ha parlato ai suoi elettori e ha ribadito quello che aveva già detto giorni fa: "C’è una pagina bianca su cui cominciamo a scrivere il futuro della Lega e delle alleanze. Oggi come oggi la Lega andrà da sola dove si vota, la Lega andrà da sola ovunque, perché l’alleanza con il Pdl è finita".
Inoltre, l'ex ministro dell'Interno ha attaccato il governo Monti e ha detto: "Ci voleva un professore per alzare le tasse o le pensioni? Non credo proprio. Ma non mi preoccupo, la Lega contrasterà questo vero e proprio attacco al ceto medio e alla Padania". E poi ha anche avvisato il Pdl: "La Lega non è comprabile, non è in vendita, per niente e per nessuno. Noi sventeremo il tentativo che faranno di farci fuori pensando ad una nuova legge elettorale, così come pensava di fare Bettino Craxi. Sono trucchi contro la democrazia. Ma questa operazione c’è e la tenteranno, ma io spero che i nostri ex alleati del Pdl non si prestino a questi trucchi".
E alla fine sul palco di Vicenza è salito anche il Senatùr. Umberto Bossi, accolto dal tripudio della folla, ha ribadito che "la Padania vincerà.
Lo stato italiano ha perso la partita. La guerra economica ha visto la sconfitta dell’Italia". Proprio per questo, ha affermato il leader del Carroccio, "dobbiamo unirci, compatti, lottare per la Padania. La storia farà la sua parte".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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