Non è stata solo l'inaugurazione del nuovo anno accademico quella che si è celebrata ieri all'Università Statale di Milano. L'Ateneo si affaccia al suo secondo millennio di vita guidato per la prima volta nella sua storia da una donna, la rettrice Marina Brambilla che proprio ieri, durante la celebrazione ufficiale, ha reso pubblico il nuovo Piano Strategico, approvato lo scorso 17 dicembre. «Sarà il documento che guiderà le scelte strategiche dell'Ateneo nei prossimi 6 anni dal 2025 al 2030 - ha sottolineato la rettrice - La bussola che orienta la Statale verso il futuro definendo obiettivi chiari e azioni concrete per innovare didattica, ricerca e impatto sociale». Un futuro dove entrare «con coraggio senza paura di esplorare nuovi territori, restando fedeli alla nostra identità di grande ateneo pubblico, statale, laico, multisciplinare, fortemente orientato alla ricerca».
Senza paura di guardare ad una «didattica innovativa anche nelle modalità miste e online», che non deve essere un tabù, ma una straordinaria risorsa per consentire a chi non ha mai preso in considerazione l'università, che in questo paese rischia di ritornare ad essere un'esperienza elitaria, l'opportunità di percorsi formativi di qualità, di grande tradizione e prestigio». Da qui un piano per lo sviluppo dell'Intelligenza artificiale che prevede un decalogo in diversi campi di applicazione, dalla ricerca alla didattica, un percorso formativo in AI Literacy rivolto alla comunità accademica e agli studenti, offerto trasversalmente in tutti i corsi di studio e la StAI Academy, per coordinare le iniziative legate all'intelligenza artificiale in collaborazione con enti, imprese e istituzioni del territorio. In primo piano c'è il diritto allo studio «applicato in una visione inclusiva che va ben oltre le fondamentali agevolazioni economiche», c'è la ricerca dove un ruolo importante lo giocherà il nuovo campus a Mind, l'ex area Expo. Su circa 200mila metri quadrati, il nuovo insediamento, che ospiterà circa 23mila persone, conterà oltre 62mila metri quadrati di laboratori, tra cui i 15mila metri quadrati della maxi piattaforma scientifica con infrastrutture tecnologiche di alta specializzazione che potranno essere messe a disposizione di gruppi di ricerca provenienti da tutto il mondo. Al campus Mind «è previsto che si possa entrare come primo anno accademico nel 2027 - ha spiegato la rettrice a margine della cerimonia - questo significa che ci verrà consegnato prima perchè c'è tutta la parte degli allestimenti, dei laboratori e delle aule. I lavori stanno andando rapidi e stiamo predisponendo tutto per il trasferimento dei laboratori». «La grande sfida di Mind sarà di non avere dipartimenti in edifici separati come sono ora a Città Studi - ha concluso -, ma ci sarà la condivisione delle infrastrutture di ricerca».
Ricerca per la Statale significa innovazione e idee: basti pensare con 682 domande di brevetti presentati tra il 2000 e il 2020 è il secondo Ateneo in Italia. Ma ricerca significa anche e soprattutto l'impegno per la sanità pubblica con «la facoltà di medicina che ci posiziona al primo posto in Italia e tra i primi in Europa». La rettrice si è soffermata sulle proteste studentesche sottolineando il valore delle università «dove si esercita il confronto tra idee diverse e visioni del bene differenti. E in un contesto globale segnato dalla crisi delle forme tradizionali di partecipazione politica, dalla derive provocate dalla socializzazione virtuale le università resistono come un riferimento imprescindibile per la ostruzione della cittadinanza». Con un «ma» sottolineato nel suo intervento dal direttore generale Angelo Casertano.
E cioè la difficoltà economica «con un disequilibrio di circa 29 milioni nel bilancio di previsione perché i fondi dello stato sono diminuiti mentre le spese sono aumentate». «Abbiamo le nostre difficoltà - ha confermato la Brambilla - Sono molto confidente circa la capacità delle istituzioni di essere al fianco delle università perché sono un investimento per il futuro del Paese».
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