Riconosce gli stupratori seduti al tavolino di un bar e fa intervenire il 113

Ai poliziotti - accorsi non appena ha chiamato il 113 per aver riconosciuto i suoi aguzzini in un bar - lo ha detto subito: «Lo ammetto, sono una ex tossicodipendente e mi curo ancora al Sert. Ma non sto mentendo: martedì pomeriggio sono stata veramente vittima di una violenza sessuale di gruppo. E, il giorno successivo, ho anche sporto denuncia in questura insieme a mia madre, potete controllare. Ecco, li vedete quei tre nordafricani laggiù, seduti a tavolino? Sono gli uomini che hanno abusato di me». La 37enne Sonia, a causa dei suoi trascorsi, temeva di non essere creduta. Venerdì alle 14, all’angolo tra Ripa di Porta Ticinese e via Barsanti, in zona Porta Genova, la donna ha notato i suoi tre stupratori seduti tranquillamente al bar proprio a due passi dal luogo dove l’avevano importunata e violentata 4 giorni prima e li ha fatti arrestare. Si tratta dell’egiziano Sharif Ganem, 25 anni e del tunisino 23enne Omar Daboussi che, durante lo stupro, hanno usato come palo un altro egiziano di 30 anni, Abdo Robie. I nordafricani sono tutti clandestini e pregiudicati.

Mentre la donna stava leggendo un libro nel vicino parco Robert Baden Powell, intorno alle 18 di martedì, i tre l’hanno avvicinata con la scusa di chiederle una sigaretta, quindi l’hanno trascinata a forza in un’area dismessa dalla quale, qualche tempo fa, erano stati sgomberati gli anarchici del «Lab Zero» in Ripa di Porta Ticinese 83, dove hanno abusato di lei. La poveretta, insieme alla madre 62enne che l’ha accompagnata, si è fatta subito visitare alla clinica Mangiagalli, che ha confermato la violenza, quindi ha sporto denuncia. Venerdì gli arresti.

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