L'Italia sta dimostrando di saper reagire con le proprie forze alla disgrazia che ha colpito l'Abruzzo. Intanto L'Unione Europea sta rispondendo a suo modo alle richieste di aiuto del post-terremoto. La Commissione europea, attraverso il Meccanismo comunitario di protezione civile (Ccpm), invierà sui luoghi della tragedia esperti tecnici in grado di valutare la stabilità degli edifici danneggiati dal sisma. In questo modo si potrà procedere, se le condizione dei fabbricati lo consentono, al progressivo ritorno nelle case da parte della gente rimasta senza tetto. Diversi Stati europei hanno già aderito all'iniziativa: Grecia, Germania, Francia, Spagna e Svezia hanno offerto il proprio apporto; ulteriori offerte sono attese in giornata. Il Centro di informazione e monitoraggio (Cim) della Commissione europea si occuperà invece di favorire l'invio di uomini. «Siamo di fronte a una grave catastrofe umanitaria», ha dichiarato il commissario per l'Ambiente, l'ellenico Stavros Dimas: «Così l'Europa dimostra la sua solidarietà e sta rispondendo rapidamente alla richiesta italiana di assistenza. Desiderio ringraziare i Paesi che vorranno garantire assistenza tecnica a supporto degli sforzi delle autorità italiane e in particolare del Dipartimento della protezione civile, sotto la guida del signor Guido Bertolaso».
Attualmente circa 40mila persone si trovano nelle tendopoli e negli alberghi della costa adriatica, e non possono rientrare nelle loro abitazioni, distrutte o dichiarate inagibili.
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