Riforma fisco, Tremonti: "Prudenza" Ma Maroni insiste: serve più coraggio

L’evasione fiscale "è un enorme serbatoio" per una "riduzione fiscale", dice il ministro dell’Economia. Poi aggiunge: "La riforma fiscale non può essere fatta creando deficit". Ipotesi Iva: "L’innalzamento delle aliquote è un’idea che dobbiamo studiare". Ma la Lega preme e la Marcegaglia: "Giù le tasse"

Riforma fisco, Tremonti: "Prudenza" 
Ma Maroni insiste: serve più coraggio

Santa Margherita Ligure -  La riforma fiscale non toccherà la prima casa e il risparmio delle famiglie. Lo ha assicurato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in un intervento al convegno dei Giovani di Confindustria. "Il governo - ha detto Tremonti - non ha la minima intenzione di tassare la prima casa e il risparmio delle famiglie". Come trovare, dunque, le risorse necessarie per abbassare le tasse? Il ministro dell'Economia non ha dubbi: dal recupero dall’evasione fiscale. "Abbiamo un’enorme base nell’evasione fiscale" che "è un grosso serbatoio", ha aggiunto Tremonti, sottolineando che la riforma fiscale "non la possiamo fare in deficit". 

Conti in ordine? E' riduttivo "Ringrazio quando sento dire che abbiamo tenuto i conti in ordine, ma lo considero un po' riduttivo, abbiamo fatto molto di più, abbiamo tenuto il bilancio dello Stato. Tenere il bilancio dello Stato - ha sottolineato il ministro - significa contenere il bilancio delle famiglie, tenere la coesione sociale, favorire il finanziamento alla imprese". "Servono ragionamenti improntati alla prudenza e alla precauzione - ha aggiunto - perché l’era della prudenza non è finita".

Iva, da studiare innalzamento aliquote "L’innalzamento delle aliquote Iva, per trasferire la tassazione dalle persone alle cose, è un’idea che dobbiamo studiare. Tremonti ha ricordato che "nel ’92 sono stato io a inventare lo slogan di spostare la tassazione dalle persone alle cose".  

Contratti, abuso del tempo determinato "C’è stato un abuso eccessivo - dice Tremonti - di forme di tempo determinato: il nostro sistema produttivo sarebbe più moderno se fosse più aziendale nella contrattazione e, per compensazione sociale, meno arbitrario nella sequenza del tempo determinato". "Servirebbe un limite a quegli strumenti contrattuali - ha proseguito - un conto è la flessibilità un conto" è l’abuso.

Marcegaglia: teniamo in piedi il Paese, giù le tasse "Dalla fase di studio si passi alla fase concreta e operativa" sulla riforma fiscale. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, riferendosi anche all’intervento del ministro dell’Economia. "Serve una riforma fiscale che abbassi le tasse su chi tiene in piedi questo Paese, i lavoratori e le imprese". Questo si può fare", ha aggiunto la Marcegaglia, sottolineando la possibilità di "spostare il peso sulle cose", agendo sulle aliquote Iva.

Mai voluto abusi sui contratti Confindustria non ha mai favorito abusi nell’uso dei contratti a termine. È la risposta del presidente di Confindustria aTremonti, che ha parlato di un "abuso" nei contratti a tempo determinato. "Confindustria - ha detto la Marcegaglia - non è mai stata a favore di abusi nei confronti di nessuno, figuriamoci nei confronti dei nostri lavoratori. "Noi abusi non ne vogliamo fare - ha sottolineato il numero uno di Viale dell’Astronomia intervenendo al convegno dei giovani imprenditori dopo il ministro - e siamo assolutamente pronti a ragionare su dove ci sono abusi", come alcune "forme strane di cocopro. Ma noi non vogliamo abusi".

La Camusso sulle tasse La Cgil è d’accordo con la presidente di Confindustria sull’idea di ridurre le tasse anche alle imprese, ma solo se "parliamo di investimenti e attività produttive". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commentando le parole della Marcegaglia: "Se l’idea è che invece bisogna difendere redditi e patrimoni immobiliari - ha concluso Camusso - non siamo d’accordo".

Maroni: meglio coraggio che prudenza "Tremonti ha detto che serve la prudenza, è giusto, ma in questi momenti credo che serva più il coraggio che la prudenza". Lo ha detto il ministro degli Interni, Roberto Maroni, parlando di manovra e riforma fiscale alla festa nazionale della Cisl in corso a Levico Terme (Trento).

"La prudenza sì, ma anche il coraggio", ha proseguito il ministro Maroni, "il coraggio di guardare, di mettere in campo una riforma significativa, il coraggio di sfidare la congiuntura e di un gesto importante e atteso, che noi dobbiamo impegnarci a prendere per portarlo a compimento entro i due anni della legislatura". Una posizione non in contraddizione con quella del ministro dell’Economia, ma "due modi di vedere la stessa cosa - ha precisato Maroni - da due punti di vista diversi". 

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