Rim sempre più Blackberry ma non basta il "10" per salire in Borsa

Non basta cambiare nome per invertire la tendenza negativa in Borsa. E dunque anche se Rim (Research in Motion) si chiamerà da oggi in poi Blackberry, Wall Street non ha premiato né il cambio di nome né lo sforzo di presentare nuovi modelli

Rim sempre più Blackberry ma non basta il "10" per salire in Borsa

Non basta cambiare nome per invertire la tendenza negativa in Borsa. E dunque anche se Rim (Research in Motion) si chiamerà da oggi in poi Blackberry, Wall Street non ha premiato né il cambio di nome né lo sforzo di presentare nuovi modelli, dotati di nuovo sistema operativo, con schermi touch, come i noti smartphone di Apple e Samsung. In realtà gli analisti avevano già avvertito: Blackberry non riuscirà a invertire la tendenza che vede i suoi smartphone sempre meno usati dal mercato business e poco «appealing» per quello consumer.
In ogni caso la società, che comunque in Borsa ha perso circa 8% che si va a sommare con il 6% perso il giorno precedente, ha presentato diversi modelli. Il BlackBerry Z10 ha esclusivamente uno schermo touch da 4,2 pollici (più grande dell'iPhone 5) e si basa su una tecnologia che tiene traccia del modo con cui un utente usa la tastiera virtuale. In pratica, impara dove generalmente le dita del consumatore vanno a finire e quali parole vengono usate, migliorando l'accuratezza con cui si scrivono testi via cellulare.

Il Q10 prevede invece anche una tastiera fisica, pensata per soddisfare le esigenze della clientela business. Virtuale o meno, la tastiera permette di passare rapidamente da una lingua all'altra, se necessario, e anticipa quello che si sta per scrivere - come fanno d'altra parte i gruppi concorrenti come Samsung. Basta quindi selezionare la parola non ancora completamente digitata per risparmiare ulteriori battiture. Entrambe i modelli hanno un processore dual core 1,5 Ghz con due gigabyte di memoria RAM e un drive da 16 gigabyte. C'è anche spazio per una memory card. La batteria è rimovibile (contrariamente all'iPhone di Apple) ed è ricaricabile via USB, oltre al classico ricaricatore. In comune i due modelli hanno un software che permette di controllare email, calendari, social network e altro senza lasciare l'applicazione in uso, il tutto grazie all'interfaccia «hub».

Non serve aprire una specifica applicazione per vederne i contenuti. Esempio: se si riceve una email o un messaggio su Facebook o Twitter, l'utente viene avvisato con una notifica. Se si incontra una persona il sistema operativo ne estrae la rispettiva fotografia dai profili LinkedIn o Facebook, riconoscendo di fatto tutte le relazioni e connessioni sociali che un utente ha. Il passaggio da contenuti personali a quelli di lavoro, inoltre, è garantito in totale sicurezza.
La macchina fotografica ad alta definizione vanta la caratteristiche «Time Shift», che consente di catturare foto di gruppo dove tutti sorridono con gli occhi bene aperti. Per chi si volesse cimentare in creazioni di presentazioni e video, con «Story Maker» è possibile mettere insieme immagini e clip con musiche ed effetti speciali producendo un video ad alta definizione da condividere immediatamente. Particolarmente veloce è il browser. Navigare o fare zoom sulle pagine Internet dovrebbe essere fluido e immediato.

Quanto alle app, parte cruciale del successo del rivale iPhone, da oggi BlackBerry può contare su oltre 70mila applicazioni incluse quelle di Skype, AmazonKindle e WhatsUp. Poca cosa, se si pensa che Apple nel suo App Store vanta oltre 770mila app, più o meno quanto Android.
«Blackberry 10 non è solo una nuova piattaforma, è il punto di arrivo di anni di ricerche, ma è soprattutto il punto da cui si riparte apportando un contributo importante di innovazione per questa industria che da alcuni anni non veda più grandi cambiamenti» - ha spiegato Alberto Acito, nuovo Managing Director per l'Italia della società canadese.

Blackberry 10 e i nuovi smartphone arriveranno da oggi sugli scaffali dei negozi britannici e poi nelle settimane successive anche nel resto del mondo. «In Italia - conclude Acito - arriveranno sicuramente entro fine febbraio».

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