Roma - Maturità sempre più difficile. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha annunciato le materie scelte per la seconda prova scritta che i ragazzi dovranno sostenere per ottenere il diploma. Anche quest’anno ha scelto Youtube per un contatto diretto con gli studenti.
Latino scritto per il liceo Classico; Matematica allo Scientifico; lingua straniera al Linguistico; Pedagogia al Pedagogico. Tutte le materie scelte per i diversi indirizzi di studio possono essere consultate sul sito del ministero, www.istruzione.it
Già fissata per il 22 giugno la prima prova scritta uguale per tutti, Italiano, mentre il 23 i ragazzi affronteranno la seconda. E proprio su questo punto si registrano le prime preoccupazioni per i maturandi. Le materie della seconda prova sono state affidate ai commissari esterni.Per molti è proprio questo lo scalino più arduo da salire ed il fatto che sia nelle mani di professori “sconosciuti“ ha creato un clima di allarme tra gli studenti. A confermarlo il sondaggio eseguito da Skuola.net. Per il 71 per cento dei ragazzi intervistati on line i commissari esterni renderanno più complessa la prova. Le scelte del ministero invece non hanno sorpreso gli studenti nel 76 per cento dei casi. La maggioranza, 70 per cento, comunque vorrebbe conoscere la materia della seconda prova molto prima, già all’inizio dell’anno scolastico e non a fine gennaio come avviene ora.
Ma davvero l’esame di maturità è diventato più difficile negli ultimi anni, tornando ad essere lo spauracchio che tormenta le notti degli studenti? Certamente sì secondo il professor Rosario Salamone, preside dello storico e prestigioso Liceo Classico Visconti di Roma.
«Le procedure di ammissione all’esame sono diventate più rigorose e severe rispetto al passato -sottolinea Salamone- Ora è necessaria la sufficienza in tutte le discipline per essere ammessi alla maturità». Proprio questa maggiore severità ha provocato negli ultimi anni un fenomeno ancora limitato ma che appare destinato a crescere.
«L’ammissione all’esame è diventata più difficile ed ho notato che proprio in questo periodo dell’anno, subito dopo la consegna delle pagelle molti studenti abbandonano la statale per le private -osserva Salamone- Un fenomeno per ora limitato. É evidente però che la scuola statale si contraddistingue per il rigore e molti studenti lasciano a favore delle private, ritenendo evidentemente più facile ottenere in quelle scuole le sufficienze necessarie all’ ammissione». Salamone suggerisce quindi anche per i prossimi anni «un attento monitoraggio» su quanto accade a pochi mesi dai voti di ammissione.
Non c’è dubbio insommma: le novità introdotte negli ultimi anni hanno contribuito a dare una vigorosa sterzata verso il rigore, soprattutto grazie al peso nuovamente attribuito al voto di comportamento con la possibilità di bocciare con il 5 in condotta. Lo scorso anno i non ammessi sono stati più di 23.000, ovvero il 6,6 per cento del totale contro il 5,1, 17.000, dell’anno precedente.
«Mi sembra che si stia camminando nella giusta direzione -conclude Salamone- Per un verifica dei risultati occorre più tempo. Io però non guarderei soltanto ai risultati finali, alle bocciature ed alle promozioni. Occorre seguire con attenzione tutto il processo».
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