Roma - Via libera allo spin off di Fiat e Fiat Industrial. L’assemblea degli azionisti della Fiat ha approvato, a larga maggioranza, lo scorporo che traghetterà il gruppo torinese nel futuro. Soddisfatto l’amministratore delegato, Sergio Marchionne: "La scissione permette all’azienda di iniziare un nuovo capitolo della sua storia". "E' un’assemblea storica per la Fiat - spiega John Elkann che, per la prima volta, presiede - nasceranno due Fiat forti, ambiziose, con persone pronte a realizzare gli obiettivi".
Ok allo scorporo L’assemblea della Fiat ha dato il via libera a maggioranza alla scissione del gruppo in due distinte società: da una parte ci sarà Fiat con il core business dell’auto (con Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau più la parte di Fiat Power Train che riguarda l’auto); dall’altra la nuova Fiat Industrial con CNH e Iveco (macchine agricole e industriali) più la parte di Power Train che si occupa dei veicoli industriali e marini. L’assemblea ha votato a maggioranza anche la proposta di limitare l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie per un controvalore massimo di 1,2 miliardi di euro. "E' un’assemblea storica - ha ribadito il presidente del Lingotto, John Elkann, chiudendo i lavori - voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato perché tutto questo fosse possibile".
Il peso della Fiat in Chrysler "Il primo aumento dal 20 al 25% in Chrysler sarà legato al lancio della Cinquecento - spiega Marchionne - quindi tecnicamente potrebbe essere quest’anno o al massimo all’inizio dell’anno prossimo". Gli altri due aumenti per arrivare al 35% avverranno entro il prossimo anno. "Ci stiamo lavorando, abbiamo rispettato tutti gli accordi con il Tesoro". Quando saranno poi estinti i debiti della Chrysler nei confronti del Tesoro degli Stati Uniti e del governo canadese, la Fiat potrà arrivare a detenere il 51% della società americana. Marchionne ribadisce, inoltre, che la Fiat non potrà esercitare il diritto all’opzione per acquisire un’ulteriore 16% di Chrysler fino a quando i debiti nei confronti dei governi statunitense e canadese non scenderanno sotto i 4 miliardi di dollari.
La rivoluzione Elkann ricorda come dallo scorporo nascano una Fiat che "con l’accordo con la Chrysler si è molto rafforzata" e la Fiat Industrial "meno conosciuta che però nei settori in cui opera è una delle società più grosse con 60 mila dipendenti, 70 stabilimenti, un fatturato di 30 miliardi". Secondo Elkann, "la scissione permetterà all’azienda di iniziare un nuovo capitolo della sua storia". "E' questo il momento giusto per procedere alla scissione - spiega invece Marchionne - è una scelta che risponde a una logica di crescita e autonomia". Marchionne ricorda che i mercati finanziari auspicavano da tempo la scissione, ma negli anni della crisi si è preferito "mantenere inalterata la struttura del gruppo" per concentrare tutte le forze sul risanamento che "ha richiesto un grande sforzo". "Ora però - continua Marchionne - questo processo è completato. E il business dell’Auto, grazie alla partnership con Chrysler, ha raggiunto una massa critica per muoversi in modo autonomo".
Il mercato dell'auto ancora negativo Prosegue il crollo del mercato automobilistico europeo. Ad agosto le immatricolazioni di auto nuove in Europa (27 paesi Ue più quelli Efta) sono ammontate a 731.503 unità, in calo del 12,1% rispetto allo stesso mese del 2009. Mercato negativo anche nel mese di luglio (-17,9), con un totale di 1.068.433 immatricolazioni. Nei due mesi estivi è tonfo anche per il mercato italiano, ad agosto segna -19,3% (a 68.718 immatricolazioni) e a luglio -25,7% (a 153.205 immatricolazioni). Nei primi otto mesi del 2010 le immatricolazioni di auto nuove sono ammontate in Europa a 9.300.306 unità (-3% sullo stesso periodo del 2009) e nei primi sette mesi a 8.567.436 unità (-2,1%).
La quota di mercato del Lingotto La quota di mercato del gruppo Fiat in Europa occidentale (15 paesi Ue più quelli Efta) si è attestata ad agosto al 6,6%, in calo rispetto al 7,5% registrato ad agosto di un anno fa. Per il gruppo la quota di luglio si attesta al 7,7% dal 9,1% di luglio 2009. Nei primi otto mesi dell’anno la quota Fiat Auto in Europa occidentale è stata dell’8%, contro il 9% dello stesso periodo di un anno fa, mentre nei primi sette mesi si è attestata all’8,2%, rispetto al 9,2% del pari periodo 2009.
Epifani: operai Melfi pagano prezzo non giusto "Sono persone che stanno pagando un prezzo non giusto, in un clima sociale difficile e delicato interno alle relazioni industriali", ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, dopo aver incontrato nella sede della confederazione i tre operai dello stabilimento Fiat di Melfi, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, licenziati dall’azienda e reintegrati dal giudice del lavoro ma non riammessi alle linee di montaggio. I tre lavoratori erano accompagnati dal segretario generale della Fiom Maurizio Landini. "Abbiamo portato la nostra solidarietà e vicinanza", ha aggiunto Epifani. "Ci aspettiamo che la loro situazione vada a buon fine", ha auspicato il segretario del sindacato.
L'impegno per farli rientrare a lavoro "Abbiamo fatto il punto della situazione e abbiamo condiviso un assoluto impegno a far rientrare i lavoratori in fabbrica e a far rispettare le leggi in questo Paese", ha spiegato Landini al termine dell’incontro.
Epifani e Camusso "hanno manifestato attenzione e solidarietà, sotto ogni punto di vista, anche sul piano umano per il dramma che questi tre lavoratori stanno vivendo", ha aggiunto il numero uno della Fiom, sottolineando che peraltro è stata un’occasione per conoscerli e parlare loro direttamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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