Roma, 'ndrangheta nei locali In lista anche il Café de Paris

Inchiesta della Dda di Reggio Calabria: la cosca Alvaro aveva messo le mani sul settore della ristorazione della Capitale. Sequestrati dieci locali per 200 milioni di euro. Tra questi anche lo storico bar di via Veneto

Roma, 'ndrangheta nei locali 
In lista anche il Café de Paris

Roma - C'è anche il Café de Paris, il locale di via Veneto. E' tra i beni sequestrati dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di finanza nell'ambito di una operazione che è in corso nella Capitale, perché risultato nella disponibilità della cosca Alvaro della 'ndrangheta. Il Café de Paris è stato sequestrato, insieme ad altri beni sempre a Roma, società, attività commerciali, abitazioni e automobili di lusso per un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro. I sequestri sono stati disposti dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria su proposta della Dda reggina e riguardano, in particolare, investimenti della cosca Alvaro nel settore della ristorazione. Il locale di via Veneto è entrato nel mirino degli investigatori dopo essere stato svenduto nel 2005 per 250mila euro a un barbiere calabrese che in realtà, secondo gli inquirenti, sarebbe un uomo della cosca Alvaro-Palamara.

Il locale riapre "Il bar ha riaperto la sua attività, anzi ci scusiamo con i clienti per il ritardo di dure ore e anche per questa pubblicità". È quanto ha affermato il vice direttore del Cafè de Paris, Marcello Scofano, in merito all’operazione della gdf e dei Ros che ha portato al sequestro dello storico locale di Via Veneto perché risultato nella disponibilità della cosca Alvaro della ’ndrangheta. "Le forze dell’ordine - ha aggiunto - stanno facendo i dovuti accertamenti, ma il caffè è aperto ai clienti". Molti avventori sono infatti già all’interno del locale, riaperto verso le 10 invece che alle 8 come è consuetudine, e i dirigenti dell’esercizio hanno dato disposizione ai fornitori di scaricare il materiale. Sul posto diverse auto della guardia di finanza e dei carabinieri.

Le cifre Il Café de Paris ha un valore commerciale, secondo gli investigatori, di 55 milioni di euro. Il bar-ristorante risulta di proprietà della società "Café de Paris", con sede a Roma, in via Crescenzio 82, ma, in realtà, sarebbe stato nella disponibilità di affiliati alla cosca degli Alvaro di Cosoleto. Un altro noto locale della capitale che è stato sequestrato, nell’ambito della stessa operazione, il ristorante George's, sempre secondo carabinieri e guardia di finanza, di proprietà ufficialmente della "George's Immobiliare e di gestione srl", con sede a Roma in via Marche 7, ha un valore commerciale, sempre secondo gli investigatori, di 50 milioni di euro. Complessivamente i locali sequestrati da guardia di finanza e Ros sono dieci.

Si tratta, oltre al Cafè de Paris e al ristorante George's, del Time Out Café, del Gran Caffè Cellini, del bar caffè Clementi, del ristorante Astrofood, del ristorante Federico I, del bar caffé Cami, del bar caffé California e un altro bar, in via della Colonna Antonina, di proprietà della società Bicoad.

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