Le navi da crociera possono essere degli incubatori spietati. Il coronavirus all’interno delle cabine, dei ponti e delle altre aree comuni, può diffondersi con facilità. Il 2 febbraio il porto di Civitavecchia è finito sotto i riflettori per la presenza su una nave da crociera, la Costa Smeralda, di un turista irlandese con i sintomi del Covid-19. La vicenda è rientrata in una manciata di ore, alla notizia del tampone negativo. Da allora sono passati quasi due mesi.
C’è stato il fermo delle crociere in tutto il mondo, ma questi grattacieli galleggianti continuano ad attraccare nel porto della città. Lo scrive il Messaggero. Si tratta di navi a fine corsa, che ultimato il tour, hanno bisogno per sbarcare gli ultimi passeggeri in uno scalo vicino a un aeroporto internazionale. Civitavecchia sembra la soluzione ideale. L’aeroporto di Fiumicino è infatti a due passi. Anche perché altri porti tuona il sindaco, Ernesto Tedesco hanno negato l’ormeggio. "Questa storia deve finire, ho chiamato più volte il ministro dei Trasporti, perché in questa fase emergenziale Civitavecchia deve rimanere un porto dove transitano solo merci. Non posso rischiare la salute dei tanti operatori portuali che continuano a essere in prima fila durante gli sbarchi".
Il primo cittadino della città sul litorale romano ha tutte le ragioni per essere preoccupato. Se le richieste di intervento al ministro, Paola De Micheli, hanno permesso di ottenere lo stop, da oggi, al collegamento passeggeri con Barcellona, meno fortuna il sindaco ha avuto con le crociere. Qualche giorno fa è arrivata la Msc Grandiosa, poi la Costa Pacifica i cui 260 turisti (in prevalenza argentini), in attesa della possibilità di fare rientro a casa, sono stati trasferiti con 7 autobus dal porto all’hotel Cicerone di Roma. È previsto che i turisti, che risulterebbero negativi al tampone, faranno rientro domani presso le loro abitazioni, in maniera graduale e contingentata.
Stessa situazione per i 726 passeggeri della Costa Victoria che hanno ottenuto la libera pratica sanitaria ieri pomeriggio, dopo gli esiti negativi dei tamponi effettuati su alcuni di loro. Nella serata di ieri sono sbarcati i primi 76 croceristi di nazionalità svizzera e austriaca che hanno raggiunto Roma. Gli altri, in buona parte australiani, verranno fatti scendere oggi e accompagnati a Roma, sempre con bus messi a disposizione dall’armatore. Il vicesindaco di Civitavecchia e assessore alla Portualità, Massimiliano Grasso, ha spiegato che ha organizzato servizi mirati per sbarcare i passeggeri in base alle coincidenze dei voli, soprattutto quelli internazionali, che negli ultimi giorni si sono drasticamente ridotti.
Non è però escluso che i passeggeri possano soggiornare una notte in hotel a Roma. Si tratta, finora, di persone che non hanno problemi di salute o sono risultati negativi al test del Covid-19. Se ci dovessero essere positivi, la procedura sarebbe diversa e i trasferimenti verrebbero attuati con procedure specifiche di contenimento.
Intanto per oggi è attesa a Civitavecchia la Costa Diadema con a bordo circa 1.250 membri del solo equipaggio fra i quali 155 italiani. Ieri sera fonti del ministero dei Trasporti hanno smentito la presenza di contagi a bordo. Ma l’allarme resta alto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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