Luca Sacchi, il giovane ucciso a Roma, aveva pensato di lasciare la sua ragazza, Anastasiya Kylemnyk. Questo almeno è quanto riportato da Il Messaggero. Il padre di Luca, Alfonso Sacchi, è certo che il figlio volesse lasciarla perché certi suoi comportamenti non gli piacevano. Ma a farlo desistere dall’idea sembra sia stato proprio il gran bene che provava per lei e il timore di cosa le sarebbe successo senza la sua presenza continua e il suo vegliare sulla sua vita.
Troppo buono e protettivo
Secondo Alfonso era troppo buono e “aveva un gran senso di protezione verso di lei e probabilmente certi atteggiamenti non lo convincevano appieno”. Il papà è anche sicuro che i due fidanzatini avessero litigato proprio qualche giorno prima del terribile delitto. Lo avevano fatto proprio in casa, dove erano presenti mamma e papà di Luca e dove Anastasiya era di casa, considerata come una figlia. Nella famiglia dove la 25enne ucraina aveva deciso di restare, invece che tornare nella sua casa all’Abetone, dove vive sua mamma con il compagno, lo zio e la sorellina più piccola. Prima di essere ospitata a casa Sacchi Anastasia aveva cercato di convivere con una coetanea ma la convivenza non era andata a buon fine a causa dei continui litigi tra le due coinquiline. Luca allora, che aveva conosciuto la baby sitter poco tempo prima, aveva chiesto ai suoi di accoglierla nella loro abitazione.
Luca voleva lasciare Anastasia
Ma il loro amore viveva di alti e bassi. Alfonso ha detto che suo figlio “la voleva lasciare, era deciso. Ma poi un giorno mi disse: a pa' ma se la lascio dove va? Che fa? Luca era troppo buono, non aveva cuore per lasciarla in difficoltà e, forse, anche se non era troppo convinto, continuava a volerle bene, anche per quello spirito di protezione che lo ha sempre contraddistinto”. Quel ragazzo alto un metro e novanta e pieno di muscoli, per suo padre aveva un cuore d’oro. Se avesse avuto il coraggio di chiudere la loro storia forse sarebbe ancora vivo. Forse.
La sera prima dell'omicidio
E poi Alfonso Sacchi ha anche parlato della sera prima dell’omicidio. Anastasia e Giovanni Princi, l’amico che aveva contattato il pusher, avevano passato del tempo insieme, circa due ore. Anche Tina Sacchi, la mamma, l’aveva aspettata insieme al figlio. Non le piaceva la frequentazione tra la ragazza e Princi, studente di psicologia, figlio di un medico e di una insegnante. I primi sospetti le erano arrivati durante una vacanza in montagna. Il figlio minore, Federico, aveva raccontato di aver visto Princi e la sua ragazza farsi delle canne con Anastasiya.
E Luca si era arrabbiato molto. Al ritorno le visite di Anastasia erano diventate molto meno frequenti. La ragazza aveva lasciato una caparra di 900 euro per un seminterrato da affittare. Per abitarci o per traffici illegali?Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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