Solo tre giorni dopo il decesso dello storico leader radicale Gianfranco Spadaccia, è scomparso ieri mattina anche il nipote, Francesco, di anni 31, a causa di una trombosi. Il giovane si era sentito male lo scorso martedì al Senato, proprio mentre si trovava alla Camera ardente dello zio, che era stata allestita nella sala Nassirya. Immediatamente erano intervenuti i medici di palazzo Madama e il 31enne era stato trasportato in codice rosso in ospedale e ricoverato.
Chi era il nipote di Gianfranco Spadaccia
Nella mattinata di ieri, giovedì 29 settembre, il decesso. La morte è stata confermata dal presidente di +Europa, Riccardo Magi, che ha parlato di "tragedia immensa". Francesco, giornalista e avvocato, era molto legato allo zio, soprattutto in seguito alla morte, avvenuta 5 anni fa, del padre e fratello di Gianfranco, Giorgio Spadaccia. "Abbiamo appreso poche ore fa la terribile notizia della morte del giovane Francesco Spadaccia, radicale, figlio del radicale storico Giorgio Spadaccia e nipote di Gianfranco Spadaccia che ci ha lasciato solo pochi giorni fa. Una tragica e tremenda fatalità che ci ha lasciati sgomenti e ci unisce al dolore di chi, come noi, gli ha voluto bene e ha condiviso momenti di militanza", hanno scritto i Radicali italiani sul loro profilo Facebook.
Francesco era laureato in Giurisprudenza e aveva svolto la pratica forense presso uno studio legale. Era socio della Federazione Italia dei diritti umani, l'organizzazione che promuove l’attuazione del Settimo Principio dell’Atto Finale di Helnsinki: ‘Rispetto dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali’. La notizia della sua morte è stata riportata anche sulla pagina social della FIDU. Come si legge: “È venuto a mancare questa notte, a soli 31 anni, il nostro socio ed il nostro amico Francesco Spadaccia. Il suo impegno ed il suo ricordo ci accompagneranno per sempre".
Il ricordo di Marco Perduca su Facebook
Anche Marco Perduca ha postato la notizia sul suo profilo social: “Putroppo è morto Francesco Spadaccia, nipote di Gianfranco. Si era sentito male martedì alla camera ardente dello zio. Negli anni era apparso e scomparso in varie associazioni radicali indipendentemente dalla presenza dello zio e del padre Giorgio che ci aveva lasciati 5 anni fa. Oltre alla politica, sulla quale concordavamo ampiamente, anche se c’aveva sempre qualcosa che non gli andava a genio, ci separava il tifo calcistico: lui laziale io romanista d’adozione.
Ciao caro Francesco mi è dispiaciuto non fare due chiacchiere l’altra mattina in Senato”. Perduca ha poi concluso il suo post informando che i funerali si terranno alle 15 di domani, sabato 1 ottobre, presso la chiesa di S. Pancrazio a Roma.
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