I migranti pusher al Colosseo "Qui ormai c'è droga ovunque"

Non solo accampamenti abusivi e degrado, il parco di Colle Oppio, a due passi dal Colosseo, è anche un supermarket della droga

I migranti pusher al Colosseo "Qui ormai c'è droga ovunque"

Sono tanti, disperati e si arrangiano come possono per sopravvivere. Così le decine di migranti che dormono all'addiaccio nel parco di Colle Oppio hanno trasformato il giardino in un vero e proprio supermarket della droga. Hashish e marijuana sono in pronta consegna, ma non è difficile procurarsi neppure cocaina ed eroina.

Un fenomeno, quello dello spaccio a due passi dal Colosseo, l'anfiteatro simbolo della Capitale, che abbiamo già documentato qualche tempo fa. Da allora poco e nulla è cambiato. I traffici sono sotto gli occhi di tutti. Basta fare due passi lungo i viali del giardino per notare scambi sospetti a qualsiasi ora, anche in pieno giorno. I nascondigli più gettonati si trovano dentro al cantiere degli scavi archeologici della Domus Aurea. Un'area teoricamente interdetta al pubblico, all'interno della quale risiede ormai in pianta stabile un gruppo di stranieri. Africani, afghani, pakistani e bengalesi che pernottano da circa quattro mesi negli sfiatatoi della villa di Nerone. Per superare le recinzioni basta soltanto un po' di agilità. "Il viavai - denuncia una residente - è continuo, vediamo persone che scalcavano per poi riuscire qualche attimo più tardi e non credo lo facciano per sport".

Un'altra zona sensibile è quella incastonata tra viale del Monte Oppio e via delle Sette Sale, proprio di fronte all'area giochi e al centro anziani. Una specie di giungla metropolitana. Un territorio selvaggio dove erba alta e incuria offrono agli spacciatori una miriade di nascondigli. Il gruppo si muove in maniera organizzata, come è recentemente emerso da un'operazione anti-droga condotta dagli agenti del Commissariato Esquilino. C'è chi abborda i clienti, chi riscuote il denaro e chi recapita la "merce". "La consegna - ci racconta Valentina Salerno del Comitato Colle Oppio, a cui è capitato di assistere agli scambi - non avviene a mano, ma attraverso uno dei fori del muraglione di via delle Sette Sale". Uno stratagemma architettato per smerciare le dosi senza dare nell'occhio. "Gli acquirenti - ci confida un maliano che dorme sotto a un rudere romano - sono principalmente romani e turisti". "Io - mette in chiaro - sono estraneo a questi traffici, ma vedo tanti stranieri che spacciano".

Le attività illecite non si limitano solo ai giardini. Anzi, il parco archeologico è diventato una specie di grande magazzino della droga, il primo anello di una catena più grande. "Partono da qui per spacciare nei quartieri limitrofi, come il Celio e Monti, persino davanti alle scuole", denuncia la consigliera del I Municipio Nathalie Naim. "Entrano addirittura nei negozi della zona per chiedere la farina per tagliare le dosi", aggiunge la consigliera. Una situazione che crea disagi e preoccupazioni tra i residenti. "Tra siringhe e droga nascosta nei cespugli, ho sempre paura che mio figlio possa venire in contatto con qualcosa di pericoloso", ci confessa un papà. "C'è droga ovunque. Se il parco è diventato un fortino dello spaccio - attacca un'altra residente, invocando soluzioni definitive - allora le autorità ci devono mettere la faccia, devono avere il coraggio di chiuderlo". Purtroppo però si procede a tentoni, e i blitz delle forze dell'ordine servono a poco. Lo scorso luglio sono fioccati ben cinque arresti e sono state sequestrate 1.300 dosi di hashish e marijuana pronte per essere vendute. Un intervento che sembra non aver scoraggiato i pusher.

"In giro si vedono sempre le stesse facce - dice qualcuno - segno che dopo poco escono e ricominciano a delinquere". Dal canto suo, l'amministrazione, dopo aver investito quasi un milione di euro di fondi giubilari per il restauro della villa, non riesce a garantire neppure un minimo di manutenzione. "Il paradosso - denuncia Stefano Tozzi, consigliere del I Municipio di Fratelli d'Italia - è che questa amministrazione immobile è riuscita pure a sgomberare la sede della destra storica, unico presidio di legalità nel parco".

Il riferimento è ai fatti del 2018. Anno in cui la Raggi ha sfrattato i militanti di destra da un immobilie ricavato nei ruderi di via delle Terme di Traiano. Gli stessi che oggi vengono utilizzati dagli spacciatori per nascondere la droga.

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