La Raggi incontra Michetti. Cosa può succedere al ballottaggio

Il candidato del centrodestra precisa: "Un atto di cortesia per capire i fascicoli più scottanti". La grillina lascia la porta aperta: "Non do indicazioni di voto, ognuno si farà la sua idea"

La Raggi incontra Michetti. Cosa può succedere al ballottaggio

Un faccia a faccia di circa un'ora per certi versi inaspettato. A fare il primo passo è Enrico Michetti, che ha deciso di incontrare Virginia Raggi al Campidoglio a pochi giorni dal turno di ballottaggio. Il candidato sindaco del centrodestra però smentisce la possibilità di fare apparentamenti elettorali e considera l'incontro semplicemente istituzionale. Un "atto di cortesia" verso il sindaco uscente "per capire anche lo stato dell'arte e i fascicoli più scottanti".

L'incontro Raggi-Michetti

Dunque la posizione di entrambi sembra essere chiara: dall'incontro è stato tenuto fuori qualsiasi discorso relativo a un ipotetico sostegno al secondo turno. In questo senso Michetti, in quota Fratelli d'Italia, è stato schietto e ha ribadito che non intende scendere a compromessi politici lontani dall'effettivo interesse dei cittadini: "Noi non facciamo accordi di palazzo". L'incontro dunque è servito per "capire la procedura Expo, a che punto eravamo con metro e tranvie", ma pure per prendere atto di quelle che sono "le criticità e le priorità riscontrate dalla sindaca durante il suo mandato". "È stato un incontro cordiale, il sindaco è stato molto collaborativo", ha aggiunto.

Dal suo canto anche la Raggi ha tenuto lontano il discorso di accordi politici. L'esponente del Movimento 5 Stelle ha sottolineato nuovamente di nutrire profondo rispetto per i suoi elettori e proprio per questo non intende fornire loro la via da seguire al ballottaggio: "Assolutamente confermo che non darò indicazioni di voto. Le persone non sono mandrie da portare al pascolo, ognuno si farà la sua idea".

Cosa può succedere al ballottaggio

Allora, alla luce di questo incontro, vuol dire che la Raggi farà indirettamente da sponsor a Michetti? In realtà non è così: dallo staff del sindaco uscente si fa sapere che nel frattempo proseguono i contatti anche con Roberto Gualtieri, candidato del centrosinistra in quota Partito democratico, che inconterà lunedì. In tal senso Giuseppe Conte è intervenuto e ha voluto sgomberare tutte le ipotesi costruite: "Prendersi un caffè con un avversario politico non vuol dire fare un'alleanza. Non speculiamo su questa cosa".

Proprio il leader del Movimento 5 Stelle non ha ancora dato un'indicazione di voto precisa, e probabilmente non lo farà. Ma comunque ha definito Gualtieri "una persona di valore", anche perché nel suo governo giallorosso è stato ministro dell'Economia. Tuttavia Conte ha chiaramente escluso la possibilità di sostenere Michetti: "Non è pensabile che il M5S possa avere compatibilità con le politiche della destra, anche su Roma".

Eppure nel Movimento 5 Stelle della Capitale la linea non è perfettamente coerente con quella tracciata dal presidente pentastellato. Gli animi tra grillini e Pd a Roma sono sempre stati infuocati e non si sono sfiammati nonostante la convergenza nazionale.

Infatti, come scrive Domenico Di Sanzo su ilGiornale in edicola oggi, c'è chi non esclude un clamoroso scenario. "Se vuole fare un danno a Conte, la Raggi potrebbe andare a destra", ipotizza una fonte 5S. Il problema è tutto interno e un colpo di scena, a favore di Michetti, non è di certo un'utopia.

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