Rifiuti, blitz della Raggi alla Pisana: "No a nuove discariche". Ma la Regione vuole commissariarla

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, protesta davanti alla sede del consiglio regionale del Lazio: "No a nuove discariche nella Capitale". Ma sul tavolo di Zingaretti ci sarebbe già l'ordinanza che precede il commissariamento

Rifiuti, blitz della Raggi alla Pisana: "No a nuove discariche". Ma la Regione vuole commissariarla

L’accordo che la sindaca Virginia Raggi e il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, sembravano aver raggiunto per risolvere l’emergenza rifiuti nella Capitale è sfumato. E così stamattina il braccio di ferro si è spostato nella sede del consiglio regionale.

La prima cittadina è arrivata a via della Pisana con indosso la fascia tricolore. Dietro di lei il corteo dei presidenti di municipio grillini. L’iniziativa per protestare contro l’ipotesi di un commissariamento da parte della Regione Lazio. “Non vogliamo nuove discariche nella nostra città dopo che per sessant’anni Roma ha sopportato il sito di Malagrotta, il più grande d'Europa, e visto che ne esistono già altre attive e capienti nel territorio del Lazio”, ha tuonato la Raggi. Ma l’assessore ai rifiuti della Regione, Massimiliano Valeriani, durante la seduta straordinaria dedicata proprio alla questione dell’immondizia ha ribadito di essere pronto ad “emettere un’ordinanza” e a “fare tutto quello che la norma consente e attribuisce” per non lasciare “la città cadere nel caos”.

Con la chiusura definitiva della discarica di Colleferro a partire dal 1 gennaio 2020 restano senza collocazione oltre mille tonnellate di rifiuti al giorno. L’unica soluzione per scongiurare che la città venga invasa dai rifiuti è quella di individuare un sito disposto ad accoglierle. Il Campidoglio vuole spedirle fuori dai confini del Grande Raccordo Anulare. La Regione, invece, ha chiesto al Comune di individuare una struttura per il trattamento dei rifiuti indifferenziati entro dieci giorni, al termine dei quali potrebbe scattare il commissariamento. Ma per ora nessuna strada sembra percorribile. La giunta Zingaretti punta alla discarica di Falcognana, nella zona sud della Capitale, a pochi chilometri dal santuario del Divino Amore e dalla “terra dei fuochi” di Fonte Laurentina. Dario Innocenti, presidente del municipio dove dovrebbe essere aperto il sito, è uno di quelli scesi in piazza con la Raggi. Al Messaggero dice che un’ipotesi del genere sarebbe “devastante” per il territorio. I residenti, lascia intendere, sono pronti alle barricate. Così come lo sono quelli di Civitavecchia, dove la sindaca sta spedendo i rifiuti che non possono più essere trasferiti nel Frusinate.

“Faranno discariche violando norme ambientali e norme a tutela dei cittadini – denuncia Raggi - Roma non lo merita". “Siamo disponibili – ribadisce - a fare impianti che non ledano l'ambiente e non mettano in pericolo la salute dei cittadini”. E rilancia: “Se di commissariamento si deve parlare c'è quello della Commissione Ue alla Regione Lazio che è di nuovo quasi in procedura di infrazione”. “Continuare a imporre ai territori misure emergenziali che non rispettano i criteri ambientali e del rispetto della tutela della salute – aggiunge - è da irresponsabili”. L’unica soluzione concreta messa in campo dall’inquilina del Campidoglio, però, è quella di far slittare al 2021 la chiusura di Colle Fagiolara. Ma il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, minaccia di “salire sul Colosseo, o sul tetto del Campidoglio” nel caso di ritardi nello stop dell’impianto previsto per l’inizio dell’anno nuovo. “Troverai tutta la Valle del Sacco ad aspettare i tuoi camion”, minaccia Sanna su Facebook, mentre a Civitavecchia, dove la Raggi ha spedito in via temporanea il surplus dei rifiuti di Roma, i mezzi di Ama vengono multati.

Secondo quanto si legge su Repubblica, dopo le proteste di ieri l’amministrazione leghista che governa la città portuale ha disposto un controllo speciale nell’area della discarica di Fosso del Crepacuore, spiccando sanzioni e sequestrando le vetture che infrangono i regolamenti urbani. “Il problema di Roma non si può risolvere a Civitavecchia, né a Latina, né a Viterbo: si risolve a Roma”, ha attaccato Valeriani. “Il problema di Colleferro si conosce da più di un anno – aggiunge – è stato riaperto per permettere a Roma di pianificare l'impiantistica, ma non è stato fatto”. Secondo Repubblica l’atto che contiene il “pre-commissariamento” del Campidoglio sarebbe già sul tavolo del governatore Dem. Si tratta di un’ordinanza che contiene un ultimatum per il Comune: si trova un sito in poco tempo, o se ne occuperanno direttamente da via della Pisana.

La Lega intanto attacca Pd e M5S.

“Hanno dato vita al tour dei rifiuti in giro per il Lazio, l'Italia e l'estero proprio negli impianti che rinnegano e che sarebbero la soluzione: i termovalorizzatori di ultima generazione”, commenta il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Francesco Zicchieri, che sulla questione ha chiesto anche un incontro con il prefetto di Roma.

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