Grande paura giovedì notte per una ragazza di 22 anni nel quartiere San Lorenzo di Roma, dove la situazione di degrado, pur a seguito dell’omicidio di Desirèe Mariottini, continua a perdurare come se nulla fosse mai accaduto.
Per fortuna, a differenza del tragico precedente, in questo caso la vicenda ha avuto una conclusione positiva.
Protagonista dell’episodio una giovane studentessa fuorisede di origini calabresi, che la notte scorsa ha messo in allarme la madre non rientrando a casa né rispondendo al cellulare. Dopo ore di tentativi inutili, la donna, anche lei a Roma per stare vicina alla figlia, ha deciso di segnalare l’accaduto ai carabinieri. La preoccupazione era accresciuta da un periodo di forte fragilità psicologica che la 22enne stava attraversando in seguito alla conclusione di una relazione sentimentale. Determinata a trovarla, la madre ha deciso di intervenire in prima persona e di iniziare le ricerche, prima di scegliere di chiedere aiuto ad una pattuglia di carabinieri incrociata all’altezza di piazza dell’Immacolata.
Gli uomini dell’Arma hanno messo sottosopra le zone più malfamate del quartiere ed i suoi vicoli più bui, e la ricerca ha prodotto subito i frutti desiderati. La ragazza è stata trovata in via del Verano, una zona assiduamente frequentata da coppiette ma soprattutto da pusher. Uno di questi le aveva appena chiesto di seguirlo per consegnarle della droga che le aveva promesso, ma fortunatamente i militari hanno intercettato entrambi proprio mentre si stavano spostando insieme.
In manette è finito, tra l’altro per la ventiduesima volta nella sua onorata “carriera”, uno spacciatore tunisino di 38 anni. Il nordafricano, alla vista della pattuglia, ha tentato invano di disfarsi degli involucri termosaldati in cui aveva suddiviso la marijuana ed è stato quindi arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il fermo è stato convalidato nella mattinata di ieri dopo il giudizio direttissimo, seguìto alla flagranza di reato.
Ciò nonostante lo straniero è tornato a piede libero col semplice divieto di dimora a Roma.Fondamentale la prontezza della madre e la tempestività dell’intervento, motivate probabilmente dal dolore e dallo choc ancora vivi per la terribile vicenda accaduta a Desirèe.
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