La notizia è iniziata a circolare in chat tra gli autisti. E secondo La Repubblica sarebbe confermata. Ci sarebbe il primo conducente Atac positivo al coronavirus. Si tratterebbe di un dipendente della rimessa di Grottarossa. Lui sarebbe asintomatico, mentre la moglie, più grave, sarebbe ricoverata in terapia intensiva a Rieti. Per questo i vertici della municipalizzata dei trasporti capitolina avrebbero vietato ai dipendenti di sostare all’interno del deposito. Una precauzione che, come scrive Repubblica, sarebbe stata presa per evitare che l’infezione si diffonda.
E se è vero che i pazienti asintomatici sarebbero meno contagiosi, tra i colleghi, soprattutto quelli che nell’ultimo periodo sono stati a contatto con lui, si sta diffondendo già la psicosi. "Atac deve sospendere tutto" per evitare che il virus si propaghi, si legge nei messaggi affidati alla stessa chat. Ma l’azienda non ha intenzione di bloccare il servizio e si è limitata ad avviare un’inchiesta interna per tracciare i contatti del dipendente contagiato.
Proprio ieri la sindaca Virginia Raggi aveva annunciato di aver chiesto alla Protezione civile una fornitura di mascherine per gli operatori di Atac ed Ama, dopo che i sindacati, la Cgil in particolare, avevano denunciato il "ritardo nell'assunzione di misure serie a tutela dei lavoratori e dell'incolumità pubblica".
La scorsa settimana il Campidoglio ha rimodulato gli orari di bus e metropolitane, sospendendo il servizio notturno di superficie, applicando l'orario estivo per i mezzi di superficie e prevedendo lo stop di tutte le corse alle 21. A tutela degli autisti, invece, è stato disposto il divieto di ingresso sugli autobus dalla porta anteriore, che sarà accessibile soltanto in caso di emergenza, oltre all’istallazione di divisori per isolare il conducente dai passeggeri. Sui mezzi e le infrastrutture vanno avanti le operazioni di sanificazione.
Le misure adottate però non bastano a placare l’ansia degli autisti. E non convincono neppure alcune organizzazioni sindacali. "La scelta di attuare una riduzione del servizio di trasporto pubblico nella modalità ‘riduzione estiva’ determinerà la drastica riduzione degli autobus in circolazione nelle singole tratte e quindi l'aumento del numero dei passeggeri trasportati in ognuno di essi", attacca Domenico Teramo dei Cobas.
"Paradossalmente, con le misure appena adottate Atac sceglie deliberatamente di aumentare, anziché ridurre, le occasioni di esposizione alla diffusione del virus per tutti gli utenti e per tutto il personale impiegato nello svolgimento del servizio di trasporto pubblico di linea", prosegue il sindacalista che chiede il "ripristino della frequenza delle corse secondo le tabelle dei servizi del periodo invernale e l'organizzazione dei
turni degli autisti con inizio e fine alla rimessa".Secondo le indiscrezioni che circolano però, l’uomo non si sarebbe infettato durante il servizio, ma dopo un contatto avvenuto in ambito familiare.
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