Roma, chiuso, riaperto e multato il ristorante dello scontrino choc

Il ristorante era stato già messo nel mirino nelle scorse settimane: ora si richiedono sanzioni elevate per chi cerca di prendersi gioco dei clienti

Roma, chiuso, riaperto e multato il ristorante dello scontrino choc

Dopo le polemiche scaturite per il pranzo salatissimo pagato da due turiste giapponesi a Roma - testimoniato dallo scontrino choc - arriva la svolta: nella giornata di ieri la polizia locale ha provveduto a sospendere per cinque giorni la licenza locale per irregolarità nell'occupazione del suolo pubblico, con tavolini sistemati fuori dallo spazio consentito. Ma in realtà il locale è stato chiuso per mezza giornata: il ristorante Antico Caffè di Marte ha avuto solo un breve fermo. Questa mattina il titolare ha rimosso le irregolarità sotto gli occhi di due agenti e infine ha regolarmente riaperto.

Il ristorante già nelle scorse settimane aveva ricevuto un provvedimento per la medesima motivazione. Inoltre è stato multato anche per la mancia da 80 euro, la cui voce non può essere inserita nel conto: alla sanzione da un migliaio di euro se ne aggiungono altre per ulteriori problemi minori riscontrati durante il sopralluogo, per una multa totale di 5mila euro.

Tuttavia il conto rispettava i prezzi indicati sul menu. Nello specifico l'avvocato Carlo Scorza, legale dei titolari del ristorante, ha spiegato: "Le due turiste giapponesi hanno consumato, oltre al primo piatto tonnarelli cacio e pepe, due grigliate di pesce fresco misto, contorno di grigliata di verdure, oltre bevande e servizio al tavolo e, addirittura, in occasione del pagamento, hanno elargito ai camerieri una mancia di euro 80".

Licenze a rischio?

L'episodio inevitabilmente ha scatenato polemiche. Sabrina Alfonsi, minisindaca del I Municipio, ha dichiarato: "Alcuni ristoratori, invece di partecipare allo sviluppo del territorio, puntano solo ad accaparrarsi più soldi possibili in ogni modo, finendo per danneggiare il centro storico". Critiche arrivate anche da Carlo Cafarotti, assessore capitolino al turismo: "Oltre a respingere di fatto la clientela, che va invece coccolata e invitata a tornare, si denigra l'immagine di Roma nel mondo".

Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma, spera nell'introduzione di "una sanzione elevata insieme alla sospensione della licenza nei confronti di quegli esercenti che si prendono gioco della clientela".

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