Quelle periferie dimenticate dove matura l'odio contro i rom

Tra accampamenti rom, degrado e insicurezza anche la periferia sud ovest della Capitale rischia di esplodere

Quelle periferie dimenticate dove matura l'odio contro i rom

Torre Maura, Casal Bruciato e Casalotti, non si chiude qui l’elenco dei quartieri popolari e periferici che nel tempo si sono trasformati in incubatori di malessere e tensioni sociali. All’appello non mancano neppure Colle del Sole e Corviale, alla periferia sud ovest della Capitale, dove la quotidianità è avvelenata da accampamenti abusivi, degrado e insicurezza. Una miscela esplosiva che rischia di innescare l’ennesima guerra tra poveri.

Sulla collinetta che sovrasta via Portuense, ad esempio, risiedono ormai in pianta stabile alcune famiglie rom. Accorgersi della loro presenza non è facile perché la vegetazione è così rigogliosa da schermare completamente il campo, rendendolo invisibile dalla strada. L’indizio rivelatore per localizzare l’insediamento, racconta chi vive nelle vicinanze, sono le lingue di fumo dei fuochi accesi dai nomadi per scaldarsi e cucinare. La strada per arrivare alla baraccopoli è un sentiero stretto e impervio che termina in una radura. Qui ci sono almeno sette baracche che formano un vero e proprio villaggio. Le prime che incontriamo sono di piccole dimensioni, ogni porta è assicurata da un lucchetto, e all’esterno campeggiano panni stesi, tavolini e cianfrusaglie. Più ci si addentra nella cittadella abusiva, più le bidonville diventano grandi, fino ad arrivare a quella che con tutta probabilità è la residenza del capo famiglia e si estende per una trentina di metri quadri. A chiedere lo sgombero immediato dell’area è l’esponente leghista Daniele Catalano: “Anche se con la sfiducia del minisindaco grillino Mario Torelli, il Municipio XI sta vivendo un momento di transizione, ci auguriamo che le operazioni di sgombero prendano il via al più presto”.

Decisamente più evidente è invece la transumanza delle carovane di camper che giornalmente si spostano da un parcheggio all’altro della zona e ad ogni sosta lasciano a terra cumuli di immondizia. Nel caso del parcheggio di via Lanfranco Maroi, le roulotte sostano proprio in prossimità di uno dei due ingressi della scuola media Antonio Gramsci, rendendolo di fatto inutilizzabile per gli studenti. “L’altro giorno – dice sconfortata una signora – c’erano quasi una ventina di camper, i nomadi sporcano tutto, fanno i bisogni all’aria aperta e spetta a noi organizzare delle giornate di pulizia per ridare un minimo di decoro alla zona”. Il problema va avanti ormai da anni e nonostante le continue segnalazioni, ci rivela la nostra interlocutrice, “la polizia ci ha spiegato di avere le mani legate perché le roulotte possono sostare dovunque”. Inutile dire che anche gli automobilisti si guardano bene dal posteggiare la propria vettura in quell’area per timore di furti e atti vandalici. D’altronde, denuncia Salvatore Ingargiola, presidente del Comitato Civico Colle Del Sole, “a cavallo dell’ultimo anno c’è stato un aumento esponenziale della microcriminalità, tra furti in appartamento e nelle automobili, scippi e rapine”.

“Questa situazione – prosegue Ingargiola – è stata denunciata anche dal sottoscritto tramite degli esposti ma ad oggi, purtroppo, non abbiamo ricevuto risposte da parte delle autorità e così sta montando un sentimento di odio nei confronti delle persone di etnia rom”. Una preoccupazione che Ingargiola ha messo nero su bianco in una petizione che chiede alle istituzioni competenti “un piano di controllo del territorio incisivo e protratto nel tempo”. Nella missiva si parla di “un clima di paura e tensione” che “aumenta il rischio di esplosioni di violenza da parte dei cittadini ormai stanchi e frustrati”. Tanto che, si legge ancora, “nei social network crescono le proposte di aggregazione al fine di un controllo del territorio messo in atto dalla cittadinanza”.

Avvisaglie dell’innalzamento della tensione si sono già registrate lo scorso aprile in uno dei lotti popolari di Corviale, quando alcuni inquilini si sono scagliati contro un nomade per via di un fraintendimento e ne è nata una colluttazione. “Per fortuna – ci dice Emiliano Andreola, presidente dell’associazione AxePeople – la protesta non ha preso piede, però il clima rimane pesante”. È per questo che anche da Corviale è partita una petizione gemella a quella di Colle del Sole. A gettare benzina sul fuoco c’è anche il tema delle assegnazioni delle case popolari ai rom.

Sarebbero già cinque i nuclei familiari approdati al “Serpentone” in seguito ad una regolare assegnazione da parte del Comune di Roma, ed altri potrebbero aggiungersi nelle prossime settimane. “I nomadi adesso non ce li ritroviamo più solo in mezzo alla strada o nelle roulotte ma direttamente in casa – racconta Andreola – e questo ha aumentato la percezione di insicurezza e l’odio etnico”.

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