"Michetti, Gualtieri, Roma e i rifiuti: ecco come si muoverà FdI"

È il giorno della prima Assemblea capitolina della nuova consigliatura dell’era Gualtieri. Federico Rocca, di Fratelli d’Italia, che con le sue cinquemila preferenze è subentrato in Aula Giulio Cesare dopo che Enrico Michetti si è dimesso da consigliere, ci racconta idee, battaglie e obiettivi della nuova opposizione

"Michetti, Gualtieri, Roma e i rifiuti: ecco come si muoverà FdI"

È il giorno della prima Assemblea capitolina della nuova consiliatura dell’era Gualtieri. IlGiornale.it ha contattato Federico Rocca, di Fratelli d’Italia, che con le sue cinquemila preferenze è subentrato in Aula Giulio Cesare dopo che Enrico Michetti si è dimesso da consigliere.

Rocca ha sentito Michetti dopo la sua rinuncia al seggio di consigliere comunale a Roma?

"Mi scusi ma questa cosa rimane tra me e Enrico".

Si aspettava il suo ritiro? E come risponde alle polemiche che anche nel centrodestra si sono sollevate contro di lui?

"Enrico Michetti si era candidato a fare il sindaco. E quindi non è detto che chi si è candidato a questo ruolo debba poi necessariamente ricoprire quello di consigliere di opposizione, che è tutto un altro sport mi conceda di usare questa immagine. La sua è una scelta personale e tra l’altro professionale, ricordo a tutti che ha anche dato la sua disponibilità a collaborare con l’Amministrazione Comunale qualora ce ne fosse bisogno e gratuitamente come tecnico. Quello era il suo profilo e quello rimane, non è che è cambiato dopo il voto. Fratelli d’Italia ora, con sei consiglieri comunali, farà opposizione seria e combattiva. Io vengo da 15 anni di esperienza sia come consigliere municipale che comunale, sia di maggioranza che di opposizione, e farò la mia parte anche facendomi carico degli elettori di qualcun altro nell’interesse della città. Al di là della battuta, credo non ci sia nulla da polemizzare ma siano solo da rispettare le scelte".

Ha sentito Giorgia Meloni? Cosa le ha detto?

"Ci siamo scambiati un messaggio di buon lavoro visti i tanti impegni che mi aspettano".

Che opposizione sarà la vostra?

"Intransigente. Saremo vigili poi. E puntuali su ogni aspetto amministrativo, non faremo sconti a nessuno. Ma al tempo stesso sarà un’Amministrazione responsabile, il primo interesse è migliorare Roma e i provvedimenti che andranno verso in questa direzione avranno il nostro supporto. Speriamo che ci sia una maggioranza aperta al dialogo e a ricevere le istanze dell’opposizione".

Nella sua giunta Gualtieri ha tenuto per sé nove deleghe, tra cui quella per il Pnrr. In più, mettendo in pratica il cosiddetto metodo Cencelli, ha accontentato tutte le correnti del Pd e i listini che l'hanno sostenuto. Quale giudizio si sente di dare?

"È in perfetta linea con quella che è la scelta di una giunta politica. Quando c’è una guida marcatamente politica appunto è ovvio che si tenda a soddisfare tutte le componenti che hanno contribuito al successo. Per me è un dato positivo, e spero che sia un elemento per il dialogo, il fatto che ci siano ex presidenti di municipio chiamati a fare gli assessori e da loro mi aspetto una sensibilità maggiore anche nel comprendere il ruolo del Consiglio tutto, composto da maggioranza e opposizione. Quanto alla Giunta il giudizio è sospeso, aspetto di vedere gli atti dei prossimi mesi".

Giubileo, candidatura a Expo 2020, gestione dei fondi per il Pnrr. Un piatto che sembra decisamente ricco. Come imposterete il vostro lavoro di controllori, in quanto forza di opposizione?

"A tutto questo aggiungerei la riforma di Roma Capitale che deve necessariamente essere approvata, definita e messa in atto una volta per tutte in questa Consiliatura. Sulle altre tre partite daremo il nostro contributo, con molta attenzione e particolare vigilanza su Pnrr e Giubileo perché ci saranno diversi fondi e opere da realizzare e su quelle chiederemo conto atto per atto. Va evitato che si tratti di interventi a scadenza, spot o infrastrutture solo temporanee".

La prima emergenza della Capitale, su cui Gualtieri si è impegnato, è ripulire la città. Su questo l'opposizione darà una mano? E in che modo?

"Questo primo Piano Straordinario messo in piedi da Gualtieri ha richiesto un investimento importante e noi non vorremmo che si trattasse della classica romanella nel senso di veder mettere in piedi una task force con migliaia di operatori e tanti soldi ma senza interventi strutturali per rivedere l'intero ciclo di rifiuti nella città di Roma, compreso il ruolo di Ama. Se non si fanno gli impianti, se non si pensa al compostaggio, rischiamo di trovarci tra qualche mese esattamente come prima.

Quindi chiameremo subito l’Amministrazione a discutere su come voglia chiudere definitivamente il piano dei rifiuti, non solo rispetto alla raccolta, ma anche allo smaltimento, al recupero, al riciclo e al riuso dei rifiuti per creare un’economia sana e pulita. Non si capisce perché Roma debba pagare sia per la raccolta che per lo smaltimento, perché ormai da sette anni solo noi paghiamo tutto".

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