L'impennata di casi preoccupa: così funerali veicolano il virus

Cresce il numero di contagi nella Capitale dopo che una ventina di persone, appartenenti alla stessa famiglia, si è infettata partecipando ad un funerale. La Regione Lazio: "Attenzione ai comportamenti individuali"

L'impennata di casi preoccupa: così funerali veicolano il virus

Nel giorno della ripartenza la Capitale si sveglia con una nuova impennata di contagi. Sono 50 i casi positivi al coronavirus in tutto il Lazio. Più 33 a Roma, dove il Covid-19 ha infettato un’intera famiglia di Prima Porta che nelle scorse settimane si era riunita per dare l’ultimo saluto ad un parente. Si tratta di quattro famiglie, tutte residenti nel XV municipio, in un comprensorio nei pressi di Valle Muricana, nella zona nord di Roma.

Ora le villette si sono trasformate in una piccola zona rossa. Le abitazioni dei partecipanti alla cerimonia, tutte vicine, secondo quanto riferisce Il Messaggero, sono state poste in isolamento. Tra i contagiati ci sono adulti e bambini. Per ora stanno tutti bene, ma il gruppo verrà monitorato dalla Asl competente nelle prossime settimane. Uno dei membri della famiglia ha assicurato al quotidiano di via del Tritone che tutti i partecipanti alle esequie si sono attenuti alle regole, evitando abbracci e strette di mano.

L’ipotesi, comunque, è che il virus sia stato diffuso da uno dei partecipanti, sicuramente asintomatico. Anche il parroco della chiesa è stato sottoposto al test. A chiedere maggiore cautela nei rapporti interpersonali è l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. "Oggi registriamo un dato di 50 casi positivi nelle ultime 24h e di questi 18 sono legati ad un cluster di quattro nuclei famigliari posti in isolamento nella Asl Roma 1 e causato dalla partecipazione ad un funerale", ha informato ieri D’Amato.

"Dobbiamo porre molta attenzione nei comportamenti individuali soprattutto con parenti ed amici e agire sempre pensando di avere di fronte potenziali positivi", ha detto l’assessore. L’obiettivo della Regione, in questa fase, è quello di evitare la diffusione del contagio attraverso test sierologici e tamponi per "individuare gli eventuali asintomatici presenti sul territorio". Oltre 206mila, quelli effettuati finora.

Nei giorni scorsi, sempre a causa di un funerale, c’era stato un incremento record dei casi di Covid-19 anche in Molise. Alla base della crescita dei contagi le esequie di un membro di una famiglia rom a Campobasso. A partecipare alla cerimonia c’è stato anche un gruppo di nomadi residenti a Vasto, in Abruzzo. Anche loro sono stati contagiati, provocando un’impennata di casi positivi anche nella cittadina in provincia di Chieti.

Sono occasioni, ha specificato ieri D’Amato, in cui non bisogna "abbassare la guardia" per non lasciare campo libero al

virus. Sempre secondo l’assessore sarebbero almeno 150 i funerali che si svolgono ogni giorno nella Capitale. Per questo dalla Regione l’appello è quello alla massima prudenza in questo tipo di circostanze.

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