Lo stupro, il video, la chat: il film dell'orrore sulla ragazzina

Nell'informativa della squadra mobile il racconto della 16enne che sarebbe stata violentata da quattro ragazzi, due minorenni, dopo una festa a base di alcol. Uno di loro in chat: "Sta pischella se l'è s... prima un mio amico, poi io, poi un altro..."

Lo stupro, il video, la chat: il film dell'orrore sulla ragazzina

Un film dell’orrore, quello vissuto dalla 16enne che sarebbe stata violentata da quattro giovani romani di origine nordafricana, due dei quali minorenni, con la complicità di un’amica. Sequenze ricostruite dall’informativa inviata dalla squadra mobile alla Procura di Roma da dove emerge anche il dettaglio di un video degli abusi, ripreso da uno dei partecipanti e fatto girare su una chat di whatsapp all’interno della quale ci sono decine di partecipanti.

Il festino, il beer pong e poi la violenza sessuale

La festa si è svolta il 7 febbraio del 2021 a Roma, in una appartamento del quartiere San Paolo. Ad organizzarla, la padrona di casa, una ragazza di 18 anni. Tra gli invitati l’amica 16enne e i quattro (2 minorenni) giovani romani, di origine nordafricana. L’informativa della squadra mobile riporta il racconto della vittima. Durante la serata si beve tanto. “Hanno organizzato un beer pong, un gioco in cui si tira una pallina e se centri il bicchiere, devi bere. Io ho bevuto tanto. Ma anche gli altri. Eravamo tutti ubriachi. Loro però erano abituati, reggevano meglio”. La ragazza dichiara infatti agli inquirenti di essere sostanzialmente astemia, ma durante quel party si lascia andare e nessuno la costringe a bere. “Barcollavo per i corridoi, ricordo che mi sono ritrovata in una stanza, su un letto. Uno di loro si è sdraiato, ci ha provato, mi baciava…”, prosegue la giovane nel racconto. Secondo gli investigatori le violenze sono state continue e ripetute. “Dopo che ha finito uno di loro è arrivato un altro, come un via vai. Io non volevo farlo, ero ubriaca, non mi piacevano”. Diversa la ricostruzione dell’amica 18enne, la padrona di casa. “Barcollava, è vero. Ma era presente a se stessa”. Insomma, era consapevole di quanto avveniva. E nei giorni successivi ai fatti, la 18enne scrive via chat dall’amica: “ Io da quello che mi ricordo ero ubriaca però tu le cose che hai fatto non è che loro ti hanno legato, minacciato. Quindi non sarebbe uno stupro. Questo dovresti farlo presente ai tuoi”. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, però, le cose non stanno così. La 16enne a un certo punto viene portata a braccia da uno dei ragazzi in bagno e immersa nell’acqua con l’evidente intento di farla riprendere. E lì si sarebbero consumati altri abusi.

Il video degli abusi sulla chat di whatsapp

Uno dei presunti cernefici ha ripreso con un cellulare la violenza subita dalla ragazza 16enne e fa circolare il video in una chat di whatsapp con 15 partecipanti. Dall’analisi del telefono, la polizia ha ritrovato alcuni messaggi scritti poi in altre chat dal giovane. “Pe' ditte ce stava 'sta pischella che era venuta, a fra', 'sta pischella se l'è s...

prima un mio amico, poi io, poi un altro, poi se la semo fatta in due nella vasca…”. La vittima scrive ad un’amica: “Ho in testa le immagini di quello che mi hanno fatto quella sera. Ci penso sempre più, non vorrei più andare neppure a scuola”..

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