Rombi e ispirazioni scozzesi tornano attuali

Una collezione articolata sulla propria cultura e sui percorsi che portano dalla progettazione alla realizzazione dei suoi grandi must: Ballantyne declina per il prossimo inverno temi collegati all'Italia, paese dove a partire da questa stagione è stato riportato l'80 per cento della produzione.

Ma anche alla Scozia, paese natale dove quest'anno torna riportando il 10 per cento della produzione in quel di Hawick, nella regione degli Scottish Borders. E last but not least, alla Mongolia dove hanno ancora ragion d'essere i telai a mano con i quali si possono filare i complessi quanto celebri intarsi vanto della maison. Tornando alla Scozia e ripartendo dal suo segno distintivo, Ballantyne ha realizzato con il Diamond Lab, uno studio sul rombo che fa riaffiorare il lato ludico e di ricerca del brand. I tratti iconici vengono rielaborati attraverso la distorsione della forma, la riattualizzazione di modelli di archivio o la trasformazione di un particolare dell'intarsio come la mouche in un pois sui generis. A fianco della sperimentazione, vengono mantenuti anche i classici pullover «diamond» a intarsio in 100% cashmere mentre il filati più grossi ricordano il mood fisherman tipicamente scozzese tanto quanto le gonne e gli abiti plissettati. Le cromie sono accese e spaziano da rossi cangianti a verdi foresta passando per tonalità bruciate. L'ispirazione italiana produce pattern più sobri in maglie dalle linee tratteggiate e dai profili a losanga. Molti i modelli in tessuto tra i quali spiccano i lunghi abiti di velluto e di raso.

Nel tema Mongolia tante le declinazioni di maglia tridimensionale dove il rombo viene anche ottenuto attraverso un patchwork di lavorazioni. Speciale il twin set con intarsio figurativo fatto a mano su antichi telai.

LSer